L'idea è di quelle lodevoli per favorire la cultura "a portata di mano" che ha sempre le porte aperte. Ancora di più se si pensa che il nuovo erogatore di storie, romanzi, fumetti, aneddoti storici e teorie scientifiche è proprio lì, a due passi dalla stazione, a tre dalla chiesa e a quattro dai giardinetti. Così una vecchia cabina della polizia municipale è stata sottoposta a un intervento estetico perfettamente riuscito e intitolata alla memoria del direttore Umberto Celani, scomparso il 12 aprile 2016. Soddisfatti i membri del comitato civico "Laboratorio Scalo", i quali, come sottolinea Anselmo Pizzutelli, hanno dovuto «superare parecchi ostacoli per riuscire a installarla. Ora speriamo di posizionarne altre in spazi condivisi». Una cerimonia alla quale, insieme a numerosi cittadini, ha partecipato anche il sindaco Nicola Ottaviani, che ha espresso apprezzamento per l'iniziativa, sottolineando come «avvicina il capoluogo a quelle che sono le grandi innovazioni nella cultura e nelle infrastrutture che da anni dimorano nelle capitali europee come Berlino, Parigi e Londra. All'inizio vi era qualche preoccupazione sul rispetto del libro, una volta lasciato incustodito all'interno della cabina ma, subito dopo, abbiamo pensato che tale pericolo dovesse cedere il passo rispetto al miglioramento della sensibilità sociale e collettiva davanti alla condivisione di un bene con gli altri. Credo, infine, che dedicare la prima bibliocabina a Umberto Celani sia un atto di gratificazione minimo oltre che un riconoscimento doveroso per l'operato di un uomo che ha inventato il giornalismo locale, esaltando la specificità dell'informazione e adattandola all'identità del nostro territorio». Ora, dunque, chi vorrà potrà entrare in bibliocabina, scegliere il volume da leggere e, magari, riposizionarlo dove lo ha preso, meglio se insieme a un altro volume che vuole condividere. Insomma, affinché funzioni serve... civiltà.