Ieri "AttivaMente-Cittadini in movimento", comitato spontaneo e apolitico, ha raccolto centinaia di firme da apporre su un esposto alla procura che «sarà depositato lunedì - spiega il referente Filippo De Santis - per il tramite del Comando provinciale per la tutela forestale perché vogliamo evitare che cali nuovamente il silenzio sull'annosa questione ambientale riaccesa a seguito della chiusura della scuola di Passo del Cardinale». I promotori, infatti, sono i genitori degli alunni del plesso in cui, per via dell'allarme puzza, fu sospesa precauzionalmente l'attività didattica gli scorsi 5 e 9 ottobre con una doppia ordinanza sindacale. «Il problema - aggiunge l'avvocato De Santis - non è iniziato né finito in quei giorni, pertanto siamo andati oltre e abbiamo organizzato questa iniziativa che, da un lato, sensibilizza l'opinione pubblica su una battaglia che deve essere dell'intera cittadinanza e, dall'altro, fornisce un contributo alle indagini degli inquirenti, perché l'esposto sarà corredato da una ricostruzione storica, una documentazione fotografica e vari articoli di giornale in merito alla vicenda delle emissioni odorigene, dietro cui temiamo che si possano nascondere problematiche ben più gravi». Una ricerca della verità «in piena sinergia - sottolinea lo stesso De Santis - con il Centro studi Tolerus, associazione molto attiva sul territorio e presso la cui sede (l'ecostazione, ndr) abbiamo avviato la raccolta firme per poi estenderla con altri banchetti nel centro commerciale di viale Fabrateria Vetus e in contrada Colle San Paolo». Il tutto a distanza di cinque giorni dalla fine del rilevamento delle sostanze presenti nell'aria tramite il mezzo mobile dell'Arpa Lazio piazzato proprio presso la scuola "Passo del Cardinale" per risalire ai potenziali colpevoli dei «miasmi - fa presente il membro di "AttivaMente" - che continuano a non avere fine» e che lo scorso 5 novembre hanno causato malori ad alcuni cittadini vicino al punto di scarico del depuratore consortile. Che però respinge ogni sospetto sul funzionamento dell'impianto. Da lì sono scaturiti un sopralluogo comunale e prelievi dalle acque del fiume Sacco da parte dell'Arpa, di cui si attendono ora i risultati delle due analisi. «Noi - conclude Filippo De Santis - non vogliamo puntare il dito contro nessuno, pretendiamo solo chiarezza e il rigoroso rispetto delle normative vigenti. Il nostro esposto - assicura - non si contrappone ma piuttosto dà seguito a quello presentato dal sindaco Caligiore».