Pizza e panini fanno esplodere una "guerra". «Chi è in regola resta fuori dalle scuole. Uno scandalo».

Ad affermarlo è un pizzaiolo stanco, spiega, di ricevere attacchi che mettono in dubbio il suo lavoro e la sua buona fede. Guido Capasso, conosciutissimo esercente commerciale del centro storico di Sora, non si rassegna a quanto succede ogni giorno sotto i suoi occhi. E per questo la sua indignazione è molto forte. Ieri mattina l'uomo ha sbottato e ha denunciato alla polizia locale la sua versione dei fatti.

L'argomento che ha fatto scaldare il titolare della storica pizzeria sorana, conosciuta col nome di "Tutina", riguarda la vendita di pizza e panini in diverse scuole superiori del territorio sorano.

«Incomprensibile come un'attività che ha oltre cinquant'anni debba difendersi dal nulla - dice Capasso - Ho tutta la documentazione in regola per poter vendere la pizza dove e quando voglio, ma sono anni che aspetto delle risposte da chi dovrebbe vigilare su cosa i ragazzi mangiano. Per rispettare le regole, mi sono allineato alle normative vigenti. Ho un mezzo idoneo per il trasporto degli alimenti e rispetto le norme igienico-sanitarie. Lo scorso anno, dopo una segnalazione, ho subito dei controlli: tutto in regola. Eppure, nonostante abbia tutte le carte a posto, io resto fuori da un giro che desta perplessità in termini d'igiene».

Ieri il pizzaiolo ha comunicato alle forze dell'ordine (lo aveva fatto già con una nota alla Procura della Repubblica nell'aprile scorso) le irregolarità commesse da altri suoi colleghi autorizzati a vendere pizze e panini nelle scuole.

«Non ci si può improvvisare se parliamo della salute dei ragazzi - aggiunge Capasso - Sia la pizza che i panini non possono essere trasportati in semplici buste all'interno di normali utilitarie. La legge parla chiaro in termini di contaminazione: il rischio sanitario è alto e non può esistere margine d'errore. Io vendo la pizza per strada e voglio far arrivare il messaggio chiaro a tutta la cittadinanza: lo posso fare, ho licenze, autorizzazioni e nessuno me lo può vietare, tanto che nessuno mi ha multato. A Marzo di quest'anno la polizia locale mi ha chiesto la documentazione e senza battere ciglio ho presentato tutto. I dirigenti scolastici devono vigilare anche su quello che mangiano gli studenti durante l'orario scolastico e controllare in che modo le ditte autorizzate svolgono questo servizio. I prodotti, il confezionamento e il trasporto degli stessi devono essere a norma di legge».