Detto, fatto. L'area antistante il parcheggio dell'ascensore inclinato si "anima" ogni giorno di più: ieri mattina è iniziato l'allestimento del cantiere da parte degli operai della ditta Mario Cipriani Srl, l'impresa di Castel Madama che si è aggiudicata l'appalto per la bonifica della frana.
Bandoni e cartello
La zona adiacente piazza Enrico Berlinguer è stata recintata con bande metalliche e reti di protezione. Sempre ieri, inoltre, è stato affisso anche il cartello informativo sulla natura degli interventi, che definisce la stazione appaltante (Regione Lazio), l'impresa esecutrice (Mario Cipriani Srl), l'importo complessivo delle opere (1.31.318,18), il direttore tecnico del cantiere (l'ingegner Luigi Cipriani), il responsabile del procedimento (il dottor Antonio Luigi Maietti), il direttore dei lavori (l'ingegner Claudio Maggi) e il coordinatore della sicurezza dell'esecuzione, nella persona dell'ingegner Claudio Maggi. C'eÌ la durata (365 giorni) ma non quella di consegna e di fine. Intanto alcuni operai erano già intenti a ripulire la parete franata da arbusti e vegetazione spontanea, che negli anni è cresciuta su quel versante di roccia.
Il cronoprogramma
Secondo quanto stabilito dal cronoprogramma della Regione Lazio, la durata dei lavori è stimata in un anno esatto ma soltanto a metà sarà rimosso il ponte Bailey, installato a dicembre, per consentire il passaggio agli automobilisti.
«Ritenuto che la soluzione provvisoria vada salvaguardata il piuÌ a lungo possibile - si legge nel- la nota trasmessa al Comune dalla Regione - per quanto compatibile tecnicamente e in relazione alla sicurezza con le lavorazioni da eseguirsi, le opere di cantierizzazione inizieranno dal basso. Successivamente, circa a metà del cronoprogramma, dovrà necessariamente operarsi dall'altro e, pertanto, il ponte provvisorio andrà rimosso».
E, proprio in virtù di questo, la decisione di noleggiare quello a una sola carreggiata, come spiega il professor Quintilio Napoleoni, che ha prestato consulenza all'amministrazione Ottaviani.
«Il passaggio a due corsie, - sottolinea il direttore del Dipartimento di Geologia dell'UniversitaÌ "La Sapienza" di Roma - che pur avrebbe evitato il semaforo, è stato scartato proprio per consentire di smontare l'opera il più tardi possibile, in concomitanza con i lavori di ripristino della viabilità».
Il pragmatismo del sindaco
«Galileo recitava "E pur si muove" - esordisce Nicola Ottaviani, commentando l'allestimento del cantiere - La speranza e l'aspettativa del territorio è che i lavori effettivi possano iniziare quanto prima, anche percheÌ più veloce sarà la realizzazione del risanamento del versante in frana, a carico della Regione, tanto piuÌ sarà basso il costo dell'affitto del ponte Bailey che ad oggi ricade interamente sulle casse municipali. Del resto, il Comune ha pure anticipato la spesa per la realizzazione della spalla in cemento armato su cui si poggerà anche l'intervento regionale».