«Spettabile Banca d'Italia, in relazione a quanto appreso dal vostro sito web in ordine all'elenco delle vendite immobiliari, tenuto conto della vostra disponibilità a valutare altresì proposte e manifestazioni di interesse alla locazione o al comodato, con la presente si significa l'interesse da parte del Comune di Frosinone alla stipula di un contratto di comodato per l'immobile sito in via del Plebiscito a Frosinone».
Questo il testo del messaggio di posta elettronica inviato ieri in tarda mattinata dal Comune di Frosinone al destinatario indicato dalla Banca d'Italia sul proprio portale istituzionale in cui si evidenzia una concreta intenzione di intavolare una trattativa per la valorizzazione dello storico immobile di via del Plebiscito, che affaccia anche sul suggestivo piazzale Vittorio Veneto, chiuso da quasi venti anni, ovvero da quando gli uffici e il personale sono stati trasferiti altrove.
Il palazzo è stato inserito, tra quelli storici da recuperare, nel piano di gestione "Frosinone Alta" portato avanti dall'assessorato al centro storico per il quale ha la delega Rossella Testa, e nelle intenzioni dell'amministrazione Ottaviani lì potrebbero trovare posto, compatibilmente con la grandezza degli spazi e degli ambienti, gli uffici di rappresentanza del sindaco, degli assessorati, quelli dei gruppi consiliari, l'aula consiliare e l'archivio storico comunale.
Con la formula del comodato d'uso gratuito a carico del Comune rimarrebbero quelle spese relative alle utenze e alla manutenzione ordinaria che, inevitabilmente, ricadono su chi ha il godimento diretto e concreto del bene. L'immobile, in passato, è stato valutato circa dieci milioni di euro, una cifra ampiamente fuori della portata delle casse del Comune di Frosinone per un eventuale acquisto, poiché l'ente è alle prese con un piano di rientro dei debiti di oltre cinquanta milioni di euro, per cui la strada del comodato d'uso appare al momento l'unica realisticamente praticabile.
«La Banca - si legge sul sito di Bankitalia - prosegue nell'attività di dismissione degli immobili resisi disponibili a seguito del riassetto della rete periferica dell'Istituto. Oggetto di vendita sono principalmente gli edifici già adibiti ad uso istituzionale, ubicati nei centri storici delle città dove le filiali hanno cessato di operare, oltre ad altre unità a reddito site nelle medesime piazze. Si tratta di immobili di alto pregio, in molti casi anche di interesse storico e artistico, molto ben inseriti nel contesto urbano che li ospita in cui rappresentano un riferimento per le comunità locali. La dismissione dei cespiti avviene attraverso la valutazione delle manifestazioni d'interesse presentate direttamente alla Banca oppure pervenute a seguito della pubblicazione di avvisi di vendita nella presente sezione La Banca valuta anche manifestazioni d'interesse per la locazione o il comodato». Ora si aspetta la risposta alla proposta del Comune.