La città trepida per conoscere le ultime novità in merito ai lavori del palazzetto dello sport. Una delle partite più avvincenti degli ultimi anni disputata a tre. Amministrazione comunale, società di pallavolo e SuperLega stanno "gareggiando" in queste settimane tra comunicati, conferenze stampa, dichiarazioni, mail notturne e popolo dei social pronto a commentare i passi. In tanti si stanno appassionando alla vicenda del palazzetto dello sport Luca Polsinelli il cui tema domani approderà in un consiglio comunale straordinario cucito ad hoc con un unico punto all'ordine del giorno. Si prevede una sala consiliare gremita di tifosi che vogliono sapere su quale terreno di gioco si disputerà il prossimo campionato dell'eccellenza sorana che in molti amano. Anche il Vescovo Antonazzo nei mesi scorsi si è pronunciato in merito all'eventualità di perdere a Sora le partite della massima squadra di serie A1, esortando tutti a impegnarsi affinché non accada.

«Abbiamo un così alto previlegio, un'ottima vetrina per il nostro territorio, non perdiamo un sogno dopo anni divenuto realtà - dichiarano dei tifosi che continuano - Cambiare terreno di gioco sarebbe una sconfitta per tutti».

In merito alla vicenda dell'ampliamento del palaPolsinelli il M5S Sora auspica la massima chiarezza da parte del sindaco De Donatis e della sua amministrazione.

«La società sportiva ha bisogno di risposte certe in modo da poter agire di conseguenza. Il problema dell'adeguamento del palazzetto per le esigenze del campionato della Superlega di pallavolo non nasce oggi, ma affonda le sue radici sin dagli anni scorsi. Infatti, per le regole del campionato di Superlega si era già a conoscenza che la Biosì avrebbe militato nella massima competizione per diversi anni. A tale problema vi è da aggiungere quello della messa in sicurezza del palazzetto che al pari di tutti gli altri impianti sportivi della città, nessuna amministrazione ha mai affrontato e risolto - dichiara il consigliere Fabrizio Pintori - Per questo, non devono sottrarsi alle proprie responsabilità tutti coloro che hanno amministrato la città senza mai porsi il problema dell'agibilità degli impianti sportivi comunali».