Individuato il soggetto terzo per cooprogettare, organizzare e gestire il programma territoriale di accoglienza integrata relativo al sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) per il triennio 2017-2019, così come chiesto dal Comune di Atina nel bando attivato nel gennaio scorso. L'altro ieri se lo è aggiudicato (unico soggetto a partecipare, peraltro) la società cooperativa "La Casa di Tom" con sede a Cassino per un importo complessivo nel triennio di 1.246.000 euro.

Si consolida la tendenza del Comune di Atina a rimanere un punto fermo della solidarietà verso gli rifugiati stranieri nel territorio ciociaro. L'amministrazione guidata dal sindaco Silvio Mancini non cessa, dunque, di adottare o proseguire opere in favore di coloro che dalle straziate regioni africane cercano la libertà fuggendo via per approdare in Italia.

Uno dei passaggi di questa encomiabile operazione di solidarietà è il proseguimento della disponibilità che il paese di Atina offre ai rifugiati per i quali anche nel prossimo futuro ha intenzione di organizzare un'adeguata accoglienza. Per questo, alla fine dello scorso anno, il Comune di Atina aveva attivato le procedure per individuare il soggetto terzo: infatti aveva fatto richiesta al Ministero degli Interni di essere ammesso al conferimento del relativo contributo che arrivò alla fine di dicembre assegnando una somma annuo di poco meno di 495.000 euro (ai quali vanno aggiunto 26.000 di cofinanziameto) come costo delle risorse per la prosecuzione del progetto "Senza Frontiere" per l'accoglienza di 40 posti SPRAR.

Intanto Atina prosegue anche nell'attività di fornire accoglienza ai minori stranieri non accompagnati (MSNA): anche per questa categoria è attivo un contributo secondo quanto stabilito nel fondo del Ministero degli Interni che ammonta a 45 euro giornaliero per ospite verso i quali Silvio Mancini ebbe a dire: «I minori stranieri non accompagnati sono giovani provenienti da diverse parti del mondo costretti a emigrare per le più differenti ragioni e senza alcun legame familiare, in cerca di accoglienza ma con la viva speranza di un futuro migliore».