Non avrà il fascino di Wembley. Non sarà il teatro dei sogni come Old Trafford. Non sarà leggendario come il Maracanà, non sarà mitico come il Filadelfia, ma lo stadio Comunale di Frosinone, ribattezzato "Matusa" da Luciano Renna negli anni Settanta, si è ritagliato una sua fama imperitura nel panorama calcistico nazionale, entrando, di diritto, nella "hall of fame" dell'immaginario collettivo di ogni tifoso da Bolzano a Lampedusa.

Adesso, dopo più di ottant'anni di onorata carriera, è giunto il momento di andare in pensione. Il countdown è giunto al termine e dalla mezzanotte di oggi il "Comunale" ha chiuso ufficialmente i battenti. Da oggi sarà un parco urbano, ma rimarrà traccia del glorioso passato di un impianto in cui sono entrate generazioni di frusinati e che è stato ideale scenario di imprese sportive leggendarie.

I lavori

In deroga al cronoprogramma stilato dalla amministrazione Ottaviani, ieri mattina, con una giornata di anticipo rispetto alla data del 30 giugno prevista inizialmente, sono iniziati i lavori di smantellamento del vecchio stadio cittadino, lasciando lo spazio al nuovo polmone verde, il"Parco del Matusa", che si estenderà per circa due ettari nella zona centrale della città: uno di verde, uno di servizi e parcheggi, per rendere possibile la socializzazione delle famiglie all'aria aperta, in un contesto di grande integrazione ambientale. Nella mattinata di ieri, sono stati rimossi i box della sala stampa ed il primo piano della superficie destinata al Gos, mentre la Clarin, incaricata dello smontaggio delle tribune, ha posizionato i primi bancali per lo stoccaggio di materiali che saranno ritirati e che verranno impiegati, nella costruzione di altri impianti sportivi, in Italia e all'estero.

«In effetti - ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani - quando alcuni hanno sostenuto, nel corso degli ultimi giorni, che sul Parco del Matusa i lavori non sarebbero iniziati il 30 giugno, avevano visto lungo, poiché abbiamo inaugurato questa prima fase già dal 29, con una giornata di anticipo. Il Parco del Matusa sta diventando realtà e, al pari del nuovo stadio Benito Stirpe al Casaleno, o del ponte Bailey sul viadotto, costituirà una delle opere qualificanti, che hanno contribuito a trasformare la città in un moderno capoluogo, grazie alle infrastrutture e agli spazi verdi attrezzati. Il Parco del Matusa è un'altra vittoria di quanti hanno tifato, in questi anni, per la città, sperando di poter assistere ad una svolta epocale nei servizi e nella dimensione culturale collettiva».

Il parco che verrà

Piste ciclabili, camminamenti pedonali, opere d'arte, un'arena per pubblici spettacoli, alberi, spazi di verde attrezzato. Il futuro parco che sorgerà al posto dello stadio "Comunale" sarà questo e non solo. L'intera area sarà delimitata da una lunga pista ciclabile e da camminamenti pedonali. Saranno realizzate nuove alberature che andranno a costituire la cinta naturale del parco, mentre l'attuale terreno di gioco sarà mantenuto sostanzialmente inalterato: al centro saranno previste alcune decorazioni tra cui un grande leone rampante, storico simbolo della città, della provincia e della squadra di calcio, per mantenere, in qualche modo, intatta la memoria storica dei luoghi. Il felino dovrà rappresentare il legame tra la vecchia funzione svolta dall'area per il Frosinone calcio e quella che assumerà a partire da oggi.

Anche la tribuna centrale sarà rimodulata. Gli spalti saranno allungati fino al terreno e davanti sarà realizzata un'arena per pubblici spettacoli. Gli spazi sottostanti la tribuna (circa 700 mq) saranno rifunzionalizzati e il verso sarà ribaltato: non più verso il terreno di gioco, bensì alle sue spalle e, al posto dei due parcheggi retrostanti la tribuna coperta sarà allestita una piazza. Due i punti ristoro previsti, e poi ancora un'area gioco per i più piccoli, mantenimento delle torri faro, panchine per riposo e ristoro. La pista ciclabile sarà collegata a quelle esistenti nella parte bassa per un lungo percorso fruibile dai cittadini.

Verrà riqualificato anche un vecchio stradello pedonale che collega, passando per la Mola Vecchia, il campo sportivo con la parte alta. Il progetto è nato dalla stretta collaborazione tra Comune di Frosinone e Accademia di Belle Arti. Dai ragazzi, seguiti dalle docenti Cibin e Di Tardo, sono venute le idee di realizzare anche uno skate park in una delle zone collaterali, oppure un campo da basket, e di installare una parete per l'arrampicata. Ci saranno, poi, delle stanze verdi che verranno allestite con panchine e altre strutture, dove saranno gli studenti stessi a impostare stile e design.

Nel piano sono previste tre piste: una per i ciclisti, una per jogging e un'altra per chi desidera fare passeggiate. A corredo un ingresso con delle coperture a forma di porte calcistiche di grandezze diverse con una disposizione a mo' di cannocchiale. Il tutto per permettere l'arrivo nelle diverse aree. Ce ne saranno, infatti, una dedicata ai bambini con giochi e attrezzature specifiche e un'altra destinata a che dovrà fungere da spazio di ritrovo. Il programma della realizzazione si articolerà in quattro step: il primo prenderà il via quest'estate, quando saranno disposte le piste e lo scheletro del leone rampante. Il secondo momento riguarderà l'ampliamento del parco auto. Il terzo, invece, prevederà l'installazione delle strutture e di nuove alberature. Infine, ci sarà il completamento dei lavori con la disposizione delle stanze verdi. Non saranno realizzati nuovi palazzi e i lavori saranno finanziati nella prima tranche con i 500.000 euro che il Comune ha già messo da parte. Si stima che i costi generali potrebbero aggirarsi attorno ai 2 milioni di euro che potrebbero essere coperti con gli oneri di urbanizzazione e con il contributo anche di sponsor privati.

Il progetto del parco Matusa si integrerà con quello del Cosa e quello delle Fontanelle per il quale qualche opera è stata già realizzata da qualche giorno. «Il Matusa rimarrà nel cuore della città - ha detto più volte il sindaco Nicola Ottaviani - e il simbolo del Leone rampante costituirà un ponte tra passato e futuro, mentre il fiume Cosa sarà parte integrante di questo nuovo assetto. Non saranno create nuove volumetrie, non sarà estirpato un solo filo d'erba ma, anzi, aggiungeremo verde e nuovi alberi, dotando l'area del 40% di posti auto in più. Tutto è stato concepito e prenderà forma seguendo il precetto della humanitas, lasciando qualcosa che serva alle future generazioni».

La grande sorpresa

All'interno del parco potrebbero trovare posto anche i "Saturnali" di Biondi grazie ad un accordo con la Galleria Nazionale d'Arte moderna di Roma. L'opera dell'artista di Morolo, cittadino onorario del capoluogo, lunga 6 metri e larga 3,2 con dieci personaggi alti circa due metri, in bronzo e che ha vinto il Gran Prix nel 1900 all'Esposizione Universale di Parigi, potrebbe trovare nel nuovo parco la definitiva valorizzazione.