Nel mondo della tecnologia che ci accompagna 24 ore su 24 c'è chi pensa all'antico. E al fatto che non esistono solo tablet, smartphone e Ipad, Facebook, Twitter e Whatsapp. Oltre alla realtà virtuale esiste anche la realtà vera. Fatta, molto spesso, di cose che si facevano una volta e che oggi, soprattutto i giovani fanno sempre meno. Come tirare due calci a un pallone, provare a fare canestro, mandare la palla dall'altra parte della rete, fare una corsa. Insomma stare un po' all'aria aperta e non solo con gli occhi incollati a un computer o a una consolle per videogiochi.

Ecco allora che tornano di moda i vecchi oratori, dove poter stare qualche ora in allegria, in compagnia degli amici e tirare due calci a un pallone. Anche tra un'Ave Maria e Padrenostro. E data la funzione sociale svolta dagli oratori la Regione Lazio mette sul piatto quasi 560 mila euro.

Sono 56 gli oratori della provincia di Frosinone che, pur avendo fatta domanda, non beneficeranno dei finanziamenti regionali. Tutte escluse le domande presentate. Nessuna di queste, infatti, ha ottenuto il punteggio minimo di 70 punti per essere ammessa. Per l'annualità 2016, la Regione ha approvato la graduatoria relativa alla valutazione dei progetti presentati per le attività di oratorio e similari con un impegno di spesa di 559.000 euro, in base alla legge sul"riconoscimento della funzione sociale ed educativa degli oratori".

Sono 53 le iniziative giudicate meritevoli di finanziamento, ma hanno tutte sede nelle province di Roma, Viterbo, Latina e Rieti. Si tratta quasi esclusivamente di parrocchie con la sola eccezione dell'Ente patrimoniale Unione cristiana evangelica battista in Italia e della Tavola valdese.

Il riconoscimento delle funzioni sociale ed educativa degli oratori fa sì che, con la legge regionale n. 13 del 2001, si possano finanziare interventi a sostegno di tali attività. Segue poi un lungo elenco di enti non finanziati e tra questi ci sono i progetti presentati da 56 parrocchie della provincia di Frosinone.

Nella lunga lista ci sono le parrocchie di Santa Maria di Civita Falconara di Arpino, di Santa Maria Assunta di Frosinone, di San Pietro Apostolo di Ceccano, di Santa Maria del Piano di Ausonia, di Santa Maria della Rosa di San Vittore del Lazio, di San Lorenzo Martire di Picinisco, dei Santi Giuseppe e Ambrogio di Ferentino, del Sacro Cuore di Frosinone, di Sant'Antonio e Santa Restituta di Sora, di Santa Maria dell'U l ivo a Sant'Elia Fiumerapido, di Santa Maria del Carmine di Sant'Elia Fiumerapido, dei Santi Giovanni Battista e Evangelista di Fontechiari, dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, di Santa Maria del Giglio di Veroli, di Santa Maria Maddalena di Ferentino, di Sant'Antonio di Frosinone, di Santa Maria Assunta di Morolo, di San Nicola di Arnara, di San Michele Arcangelo di Strangolagalli, dell'Annunziata di Frosinone, del Santissimo Salvatore di Collepardo, di San Michele Arcangelo di Sant'Angelo in Villa a Veroli, di Maria Santissima del Rosario di Alatri, di Santa Maria Assunta di Sgurgola, di Santa Maria Assunta di Sora, di Sant'Emidio ad Alatri, di Santa Maria Assunta di Terelle, di San Ciro Martire ad Atina, della Sacra Famiglia di Frosinone, del Sacro Cuore di Gesù di Serrone, di Santa Maria Assunta a Torre Cajetani, di San Michele Arcangelo ad Arpino, di Santa Maria Assunta a Roccasecca, di San Pietro Apostolo di Patrica, di San Pietro Apostolo di Ferentino, di San Paolo Apostolo di Veroli, di San Paolo Apostolo di Frosinone, di San Sosio Martire di Castro dei Volsci, dei Santissimi Pancrazio, Cosma e Damiano di Anagni, di Sant'Antonio Abate di Ferentino, di Santa Maria Maggiore di Pofi, di San Pio X di Supino, nonché il seminario vescovile di Veroli, l'oratorio di San Gerardo di Frosinone, la Congregazione delle suore francescane missionarie del Sacro Cuore di Frosinone e la Tavola Valdese di Ferentino.