Sessantamila tonnellate all'anno di rifiuti ospedalieri da smaltire a Cassino. In via Cerro Antico. L'azienda in questione, la Fiotech - che opera proprio nel settore di stoccaggio e trattamento rifiuti sanitari ospedalieri pericolosi e non - già c'è sul territorio. Ma stando ai beninformati, e come riportato anche sulla loro pagina ufficiale, l'apertura è prossima. Ovviamente dell'impianto, poiché i capannoni in realtà già ci sono.

E al di là delle innovative tecnologie che potrebbero essere utilizzate (si parla di vapore per sterilizzare ad alta pressione i rifiuti infettivi e per le nuove operazioni di stoccaggio senza inceneritori) resta sullo sfondo una domanda: ma i cittadini lo sapevano? Perché nessuno ha reso nota la volontà di installare un impianto dedicato a questo tipo di rifiuti? La questione è seria.

Talmente seria che nella tarda serata di ieri il sindaco D'Alessandro e il suo team hanno tenuto un vertice in Comune, tanto urgente quanto segreto, per capire quale sia lo stato delle cose. Anche perché, stando alle primissime informazioni trapelate, sarebbe tutto legale e tutto regolare, con il via libera della Regione che risale al 2015 (determinazione del 26 gennaio dello stesso anno). Eppure in Comune la questione sembrerebbe essere davvero nuova.

Anche la maggior parte dei residenti della popolosa zona, già oggetto di mirati tour da parte dei comitati cittadini - primi fra tutti quello di "Solfegna Cantoni" - per evitare il degrado e l'inquinamento della zona, pare fossero all'oscuro di tutto. E non sono mancate ieri le prime accese polemiche dei cittadini.

Il discorso è molto complesso, anche perché la Fiotech è trasparente anche nei quantitativi di rifiuti da smaltire. L'impianto dovrebbe essere strutturato in quattro unità indipendenti: triturazione e sterilizzazione con il vapore ad alta pressione «dei rifiuti infettivi e per le operazioni di solo stoccaggio dei rifiuti non infettivi (pericolosi e non pericolosi)».