Cresce l'emergenza cinghiali in provincia di Frosinone. Sempre più numerosi sono gli avvistamenti di animali a ridosso delle abitazioni e lungo le arterie viarie. «È da circa un mese che, quasi tutti i giorni, leggiamo sulla stampa locale che i massimi rappresentanti della Coldiretti invitano e sollecitano i Sindaci ad adottare ordinanze per l'abbattimento dei cinghiali, diventati ormai così numerosi ed aggressivi da preoccupare sia per il pericolo che costituiscono per i cittadini sia per i danni che causano alle coltivazioni agricole».

È quanto fa notare Renato Antonucci, membro dell'assemblea Atc FR1, in quota agli enti locali «In realtà, alcuni sindaci hanno emesso ordinanze per l'abbattimento dei cinghiali e tra questi ricordo i sindaci di Ceprano, Cassino, Castrocielo, Anagni, Ferentino e Frosinone, nella cui ordinanza è stato evidenziato che tale presenza (dei cinghiali, ovviamente) provoca panico nella cittadinanza e potrebbe in mancanza di provvedimenti assunti dalle autorità competenti suscitare reazioni ed iniziative illegali ed incontrollabili da parte di privati cittadini.

Inoltre, sulla stampa locale sono apparsi numerosi interventi, quali quello del Sindaco di Ausonia e di S. Vittore del Lazio, di consiglieri comunali e di amministratori regionali. Il problema, a mio parere, potrà essere risolto solo con l'intervento della Regione Lazio – ADA provinciali, di concerto con la Provincia, soprattutto ora che ha riottenuto la delega in materia di caccia e pesca, in quanto sono le istituzioni deputate ad individuare politiche ed azioni per la gestione del territorio in termini faunistici.

Un impegno in tale direzione, però, deve essere preso anche dagli ATC che, nel passato, hanno preferito impegnarsi a favore di altre forme di abbattimento e hanno perseguito strategie diverse, sottovalutando il problema causato dall'aumento del numero di cinghiali.

Con l'impegno di tutte le istituzioni, e non solo dei sindaci, e il coinvolgimento di tutte le associazioni ambientali, agricole e venatorie presenti sul territorio - conclude Antonucci - sarà possibile, a mio avviso, individuare le opportune strategie ed azioni per rimediare al problema causato dall'emergenza cinghiali».