Le nuove norme del piano casa non piacciono agli ambientalisti. A mostrare pollice verso, dopo la decisione ratificata dalla commissione ma che comunque deve ricevere ancora l'ok del Consiglio comunale, è l'attivista Edoardo Grossi. Che evidenzia: «La città di Cassino sta crescendo a dismisura, senza un criterio urbanistico, palazzi accalcati uno sopra l'altro, magari qualche ultimo piano non esiste nemmeno per il comune. È questa la Cassino che vogliamo? Mentre il comune decide per un'altra colata di cemento, sembra che sia l'unica risorsa di questa di città e si trascurano potenzialità invidiabili che abbiamo come la storia, l'arte e l'archeologia. Che città strana la nostra: si promuovono progetti privati - tuona l'ambientalista – e non si cura una bellezza unica al mondo: il parco pubblico del Monumento Naturale di Montecassino».
Parole che giungono, come detto, dopo quanto deliberato dalla commissione urbanistica. Queste le novità: è previsto un ampliamento della cementificazione - sempre nel rispetto di quelle che sono le norme regionali - rispetto a quello che era stato deliberato dal Consiglio comunale nel 2012, ovvero quando alla guida della città c'era il centrosinistra di Petrarcone che con l'ex assessore all'urbanistica Mario Costa puntava su una drastica riduzione del consumo del suolo.
Per presentare domanda per il piano casa c'è tempo fino al 31 maggio e tante sono le novità per gli interessati, stando al piano licenziato ieri dalla commissione. Sarà infatti possibile edificare anche nella zona Vas (verde attrezzato sportivo), per un massimo di 70 metri quadrati; in quella destinata ai servizi e infine in quella artigianale. Zone che per scelta erano state escluse dalla passata amministrazione ma che sono comunque previste dalla normativa regionale sul piano casa.
Tra le file delle opposizioni al momento si registra un certo scetticismo mentre la maggioranza con il presidente della commissione Monticchio fa quadrato e dice: «La proposta adottata ha lo scopo di dare definitiva e chiara applicabilità alla legge sul piano casa, uniformando e chiarendo ulteriormente l'atto di consiglio comunale della precedente amministrazione, al fine di dotare il nostro settore di uno specifico regolamento che disciplini in modo chiaro, univoco e soprattutto conforme alle sopravvenute disposizioni legislative in considerazione anche del termine per l'applicazione del cosiddetto piano casa».