Agli sgoccioli l'inchiesta sul maxi debito prodotto in Università a causa dei mancati versamenti Inps negli anni 2011-2014 per un totale di 40 milioni di euro, comprese sanzioni e penali. Un maxi debito che, oltre all'indagine interna e alla messa in mora dell'ex rettore e dei due dg dell'epoca, ha prodotto l'apertura di un fascicolo da parte della Procura della Repubblica, con delega alla Guardia di Finanza per le indagini.

Indagini, appunto. Certosine e davvero approfondite quelle condotte finora dagli uomini del dottor Massimiliano Fortino che, a tamburo battente, hanno già convocato in caserma - come persone informare sui fatti - tutto l'ex management (all'epoca c'erano il rettore Ciro Attaianese e i due dg Farenti e Simeone), diversi dipendenti/funzionari dell'area contabile, alcuni membri del CdA (due delle annualità 2012-2014 e un componente del consiglio dal 2014 in avanti) e, ora, è la volta dei membri del collegio dei revisori dei conti. A partire da oggi saranno loro a varcare la soglia della caserma delle fiamme gialle per fornire elementi utili alle indagini, per aiutare a ricostruire l'accaduto, soprattutto nel loro ruolo delicato di"controllore" esterno all'ateneo.

A questo punto tutti i tasselli del delicatissimo puzzle saranno al loro posto e, già la prossima settimana, l'intero materiale potrà essere consegnato al sostituto Marra perle valutazioni del caso e per eventuali formulazioni di ipotesi di reato. Anche perché il materiale più atteso è arrivato nelle mani dei finanzieri. Si tratta dei conti correnti dell'Università, richiesti ai vari istituti di credito, dove è stato possibile verificare effettivamente gli spostamenti del denaro.

Da una parte, in buona sostanza, i finanzieri hanno studiano i bilanci di questi anni - con annesse partite di giro e residui passivi dove era nascosto il maxi debito - dall'altra, hanno potuto riscontrare l'effettiva movimentazione del denaro, staccandosi così da un documento programmatico nei cui meandri può celarsi di tutto. La pura elaborazione documentale e rappresentativa delle manovre economiche può, ipoteticamente, non corrispondere del tutto alle manovre reali. Ecco perché sono risultati preziosi quei conti correnti sui quali si è andati a studiare il pregresso, a riscontrare le movimentazioni di quegli anni e a verificarne anche l'effettiva trascrizione cartacea. Le indagini, sulle quali vige assoluto riserbo, sono in fase di ultimazione. Ancora qualche giorno e potranno emergere novità significative.