L'abusivismo edilizio nel Lazio non risparmia com'è noto nemmeno le aree a tutela integrale. I controlli effettuati dalle forze dell'ordine e dai Comuni portano spesso a sequestri e a mettere sotto chiave strutture che non possono essere sanate. Però poi arrivare agli abbattimenti non è sempre semplice in parte anche per mancanza di fondi. Se gli abbattimenti non vengono effettuati dai privati, sono infatti gli enti pubblici a farsene carico per poi rivalersi sui destinatari del provvedimento di demolizione. Quindi si apre una seconda fase, quella relativa il recupero delle spese sostenute. Insomma non è semplice e quindi la Regione ha deciso di dare un segnale importante in questo senso. È stato infatti approvato lo schema di Protocollo d'Intesa tra la Regione Lazio e la Procura Generale della Repubblica presso la Corte di appello di Roma «per l'esecuzione delle sentenze penali di condanna per la demolizione dei manufatti abusivi». Si parte dal presupposto che numerose sentenze penali di condanna per la demolizione dei manufatti abusivi non vengono eseguite per carenza di supporto di carattere tecnico-amministrativo od economico. L'atto va ad implementare un precedente protocollo di intesa sottoscritto con i Procuratori della Repubblica presso i Tribunali di Roma, Cassino, Civitavecchia, Frosinone, Latina, Rieti, Tivoli, Velletri, Viterbo nel 2013, un documento in cui vengono stabilite le priorità di intervento nell'esecuzione delle demolizioni, individuando alcune fasce di intervento. Nella prima ci sono le opere non completamente realizzate in zone di inedificabilità assoluta; nella seconda, opere completamente realizzate in zone di inedificabilità assoluta; nella terza, opere non completamente realizzate in zone di inedificabilità relativa; nella quarta opere completamente realizzate in zone di inedificabilità relativa e nella quinta tutte le altre opere abusive (con precedenza dei manufatti più consistenti). Insomma si guarda, nella sua complessità a tutto il territorio, un aiuto importante quello della Regione soprattutto ai Comuni, un'azione che segue ai fondi stanziati proprio per le demolizioni.