Uno screening sugli iscritti effettivi alle varie associazioni. È quello che dovranno effettuare i funzionari della Camera di commercio prima di inviare tutto alla Regione Lazio. E solo dopo aver ottenuto il via libera da parte della Pisana potranno avviare le procedure.
È una battaglia con il coltello tra i denti quella che si profila per il rinnovo del consiglio e della presidenza dell'ente di viale Roma. Ma tra giochi di potere e intrighi vari, c'è anche il rischio concreto di una doppia litigata. Su tutto, infatti, aleggia il decreto legislativo 219/2016 che prevede l'accorpamento con Latina. Tanto che gli scontri in atto in questi giorni potrebbero tramutarsi in quattro chiacchiere tra pochi amici, quando si dovrà ridiscutere tutto con i referenti delle associazioni pontine.
L'iter procedurale è iniziato ieri. Durerà non meno di sessanta giorni. Cinquanta le buste presentate, relative ai settori di attività (industria, commercio, agricoltura e altri). Dieci le associazioni presenti al rinnovo, tutte apparentate tra loro, tranne la Confcommercio Lazio sud, che proprio ieri ha ribadito la sua presenza simbolica, «al solo scopo di essere legittimata a vigilare sul corretto svolgimento dell'iter». Evidenziando e stigmatizzando pure «il ritardo nell'avvio della procedura di rinnovo rispetto al termine previsto dalla normativa vigente».
I plichi depositati contengono i cd con i nomi degli associati a ciascuna organizzazione. La vera partita si gioca proprio sull'effettivo peso di ogni singola organizzazione di categoria. Tanto che questa volta c'è anche chi minaccia esposti alla Procura della Repubblica. Sotto la lente, quindi, proprio per evitare eventuali ricorsi, finiranno pure le quote versate da commercianti, artigiani, agricoltori e titolari di aziende. C'è, infatti, chi sollecita di eliminare dalle liste tutti coloro che non sono in regola.
Prima di arrivare alle operazioni di voto, l'iter sarà davvero complesso. Anche perché tutto dovrà essere trasmesso alla Regione Lazio, da dove, una volta stabilito se quanto inviato risponde a realtà, partirà il responso con l'assegnazione del numero dei seggi alle rappresentanze in campo. Nulla accadrà fino al 9 luglio, data della naturale scadenza degli attuali membri del consiglio e della presidenza. Poi la sfida per il controllo di un ente strategico per l'economia della provincia di Frosinone.
Su tutto però pende la partita della fusione. A novembre del 2016, infatti, la Camera di Commercio di Frosinone adottò una delibera per l'accorpamento. La stessa fu revocata qualche settimana dopo, in virtù del fatto che l'ente pontino non fece altrettanto. Il punto, quindi, è che quando la legge imporrà di dare vita all'esistenza di un unico soggetto interprovinciale, il gioco delle alleanze dovrà ricominciare da zero. Un motivo in più per presentarsi all'appuntamento in perfetta regola, proprio per non prestare il fianco a ricorsi e denunce.
Camera di Commercio, liste e iscritti sott'osservazione
Frosinone - Parte la sfida per il rinnovo della presidenza e del consiglio dell'ente
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