Incontro speciale con una donna coraggiosa. Avevamo pensato di aspettare la fine della cena per intervistarla. Abbiamo pensato: "Non vogliamo catapultarla subito in quel terribile giorno di 4 anni fa".
Invece, poi, già dai primi minuti, abbiamo capito di avere davanti una donna forte, con tanta voglia di raccontare, di trasmettere e di ascoltare. E lo abbiamo capito prima ancora di sentirla parlare, dai suo occhi pieni di vita, dal suo sorriso ricco di energia. E così la nostra chiacchierata è iniziata subito, tra un sorso di Coca-Cola e pezzi di pizza gustosi.
Di quella Vanessa Villani, 34 anni, di Ferentino, nel letto di ospedale, in coma, dopo essere stata picchiata dall'allora compagno, padre di suo figlio, non è rimasto nulla, se non qualche ferita che porta inevitabilmente dentro. È una donna con la D maiuscola, che con tanta forza è riuscita a riprendere in mano la sua vita e a trasmettere la sua volontà alle donne che, purtroppo, vivono il dramma della violenza.
Oggi sono 4 anni dall'aggressione. E proprio in questa data ha voluto far parlare anche i suoi occhi pieni di gioia e il suo sguardo determinato, attraverso le foto scattate da un suo amico, Stefano Rinaldi dello studio fotografico Reset.
Cosa vuoi dire alle donne vittime di violenza?
«La vita è meravigliosa anche quando presenta ostacoli che sembrano insormontabili. Dovete trovare la forza di uscire dal tunnel del silenzio. Riaccendete i vostri sorrisi, non privatevi della vita, dell'amore vero. Parlate con le persone che vi vogliono bene e di cui vi fidate, tra tutte i familiari. E poi ci sono realmente persone buone che ci ascoltano, basta saperle distinguere. Affidatevi alle forze dell'ordine, ai centri come ad esempio il Telefono Rosa, non abbiate paura di farvi aiutare».
Cosa vuol dire per te donna?
«Donna per me è sinonimo di coraggio. Non avere vergogna di mostrare le sue ferite indelebili, perché esse possono servire da esempio agli altri prima di toccare il fondo».
Che cosa è per te l'amore?
«Nonostante le sofferenze che porto ancora con me, non ho paura di pronunciare un termine che dovrebbe racchiudere rispetto, protezione, cuore pieno di gioia. E non ho paura di sperare che quando meno lo si aspetti, possa magari arrivare per far riaprire cuori "spaventati" e provare sentimenti autentici e forti senza paura».
La Vanessa di oggi come è rispetto a quella di quattro anni fa?
«All'inizio non è stato semplice, ma da subito, anzi grazie a loro, ai miei genitori, a mia sorella, ho trovato la forza di reagire. E una grande forza me l'ha data anche la società. Mi sono sentita con un piedino messo un po' fuori, come quando vuoi riaprire le finestre, quando sei al buio, ma vedi tra la fessura quel raggio di sole che entra e ti fa respirare aria pulita. Cerchi qualcosa di più, vuoi scoprire e ti affacci alla finestra e lì capisci che vivi di nuovo. Nonostante le ferite che porti ancora dentro, reagisci. E poi vedere gli occhi pieni di vita di mio figlio è una gioia per me. A lui insegno il rispetto verso tutti, ma in particolare per le donne che sono molto fragili rispetto alla forza di un uomo».
Vorresti dimenticare?
«Non voglio dimenticare il passato, fa parte della mia vita, e ancora oggi ripenso a quei momenti. La gelosia del mio ex, che non era amore, non era rispetto. Ma ora mi sento come un fiore che appassisce ma poi rinasce, anche se un uomo non lo ha curato. Accetto la sconfitta, ma alla fine ho vinto io».
Scatti fotografici per dire è possibile non spegnere il sorriso e sentirsi ancora più forti...
«Sì, è il messaggio che voglio trasmettere con le foto scattate dal mio amico ed ex compagno di scuola, Stefano Rinaldi, il quale ringrazio anche per avermi ricordato l'importanza di reagire. E lo ha fatto non solo scattando immagini che trasmettono proprio quello che sento dentro: carica, forza e positività, ma anche facendomi ascoltare il brano "Vietato morire" di Ermal Meta che canta... "Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai. E ricorda che l'amore non colpisce in faccia mai"».
Hai raccontato il tuo dramma in diversi contesti. Un impegno, completamente gratuito, a cui tieni molto...
«Credo sia importante nonostante, come ripeto, le ferite che porto ancora dentro, far capire alle donne che possono tornare ad essere fiori che germogliano ogni giorno, in un giardino pieno di verde davanti ad una finestra spalancata da dove dentro casa entri luce, calore e raggi di positività».