Evidentemente il sangue versato su quell'asfalto non basta. E neppure le improperie degli autisti che transitano ogni giorno con il loro camion su quella maledetta provinciale segnata dagli incidenti e dagli automezzi danneggiati da buche e tombini.
Così il "Comitato Civico Pofi" torna ad alzare la voce per denunciare le condizioni inaccettabili in cui versa via Caragno, specie nel tratto che collega il casello autostradale di Ceprano all'area industriale, percorso quotidianamente da un traffico sostenuto di auto e mezzi pesanti.
«Chiediamo interventi mirati a ridurre la velocità dei veicoli - spiega il comitato in una nota - Questo tratto stradale è molto trafficato, particolarmente nei giorni lavorativi, e si raggiungono elevate velocità; un tratto che ha il triste primato a Pofi del maggior numero di incidenti stradali negli ultimi anni, di cui 7 mortali. E la situazione si è aggravata ultimamente a causa dell'accentuarsi del dissesto del manto stradale a seguito dei lavori eseguiti dalla Tim e da Acea Ato5».
Il problema è soprattutto quello dei tombini fuori sagoma divenuti instabili e pericolosi: «Sono stati installati nel mese di febbraio alcuni tombini non stabili al centro della corsia - spiega il comitato civico - che sotto il transito dei mezzi pesanti si sono dissestati causando dei sinistri stradali con conseguente intervento delle forze dell'ordine. Ci chiediamo se tali tombini siano appropriati e se sono stati posizionati correttamente rispetto alla sede stradale».
Ma l'asfalto dissestato non è l'unico fattore di rischio: «Chiediamo anche una ricognizione immediata delle autorità competenti sul territorio per programmare interventi a medio termine per ripristinare e integrare la segnaletica verticale e quella orizzontale, che in alcuni tratti è assente o scolorita», aggiunge il comitato.
Il gruppo civico, costituito nel 2001 da 95 associati, aveva già sollevato il caso di via Caragno nel 2014 con un esposto all'Ufficio tecnico dell'Amministrazione provinciale, al Comune di Pofi, alla Prefettura e ai Carabinieri. Segnalazione con cui suggeriva anche gli interventi necessari per mettere la strada in condizioni di sicurezza: realizzazione di due rotatorie, una all'altezza del cavalcavia ferroviario e l'altra a ridosso dell'incrocio con via De Nardis; dissuasori di velocità con pannelli lampeggianti; rallentatori acustici sull'asfalto; strisce pedonali per attraversare la strada di fronte al bar, nei pressi del centro distribuzione "Fraschetti".