Sexting, parola fino a poco tempo fa sconosciuta, è oggi prepotentemente entrata a far parte del vocabolario dei giovani e giovanissimi, ma anche, purtroppo (visto che in questi casi si sconfina nelle patologie più sudicie) in quello degli adulti. Si tratta del fenomeno, sempre più diffuso, dello scambio di foto e video (a volte anche di testi) dal contenuto esplicitamente a sfondo sessuale.
Protagoniste di tale nuova pratica, che sta crescendo rigogliosa nel mare magnum della rete, nella realtà virtuale, grazie in specie ai cellulari, sono soprattutto ragazzine giovani e giovanissime, che, in cambio di regalini (abbondano le ricariche telefoniche, ma non solo), inviano immagini di se stesse in pose sessuali molto lascive. Lo scambio avviene per lo più fra coetanei, amici, fidanzati, conoscenti, ma non di rado nel gioco entrano anche persone adulte, evidentemente affette da devianze sessuali molto forti, che, messa mano al portafogli, si fanno spedire il materiale sexy, a volte porno, dalle giovani teen agers. Un fenomeno, quello del sexting, che, come si può ben intuire, costituisce una nuova frontiera delle pratiche sessuali sulla rete e che sta assumendo dimensioni sempre più ampie e preoccupanti. Le forze dell'ordine e le famiglie sono in allerta ma, vista la difficoltà nell'esercitare il controllo, il sexting si diffonde sempre più. E la cronaca ci ha già consegnato numerosi casi di vittime di tale "gioco perverso", che a volte ha avuto finali anche tragici con il suicidio delle ragazzine loro malgrado finite nell'ingranaggio.