La felicità è da sempre un concetto difficilmente afferrabile. Da secoli filosofi, sociologi e psicologi si tutte le epoche e culture provano a darne una definizione e si interrogano su come raggiungerla. Benché l'idea di felicità non sia ancora univoca, forse oggi un metodo per misurarla si è riuscito a trovarlo. A metterlo a punto è stato un gruppo di ricercatori soprannominato "Voices from the Blogs", che dal 2012 collabora con l'Università di Milano.

Secondo lo studio elaborato da questi ricercatori, proprio la provincia di Frosinone risulta la più felice. La ricerca è stata divulgata dal "Corriere della Sera" e il dato è sicuramente singolare, che non si può non avere la voglia di approfondire. Per calcolare l'indice della felicità, il gruppo "Voice from the blogs" ha creato un algoritmo, che serve ad analizzare il contenuto emotivo dei tweet. A partire dal 2012, sono stati presi in esame quasi 300 milioni di "cinguettii" (90 milioni nel 2016), in media 250.000 al giorno e 1,7 milioni a settimana.

La provincia di Frosinone quindi svetta, con un indice di 60,3, seguita da Verona a 58,3, e Bologna con 57,8. La maglia nera spetta ad Aosta, con un indice di 44,4. Ma come funziona questo particolare termometro? A spiegarlo è il professor Luigi Curini, membro del gruppo di studiosi: «Ogni giorno Twitter offre un campione di post identificati come "felici" o "infelici"- dice Curini - sulla base delle emoji utilizzate». Tale campione viene poi integrato con una codifica manuale periodica che analizza invece i tweet sulla base del contenuto testuale. A questo punto entra in campo l'algoritmo. «L'algoritmo - specifica Curini - impara dalla codifica manuale e indaga l'intero universo dei tweet postati ogni giorno».

E quale è stato, al contrario, il giorno più triste? Il 23 luglio 2012, ossia il giorno dello spread a 516. Il dispositivo analizza anche eventi individuali dall'alto contenuto emotivo, come ad esempio la nascita di un figlio o la vittoria della squadra del cuore. Secondo i ricercatori gli effetti positivi di un evento possono protrarre la loro influenza anche per molti giorni, trasformando l'emozione estemporanea in una duratura soddisfazione.