E' previsto tra trenta minuti, negli uffici dell'ex Mtc, l'inizio del tavolo interistituzionale per risolvere il problema della strada a servizio dello stadio "Benito Stirpe", richiesta da Prefettura e Questura per un afflusso e deflusso più agevole e sicuro delle tifoserie ospiti al nuovo stadio di calcio del capoluogo. A convocarlo è stato l'assessore ai lavori e alle manutenzioni del Comune di Frosinone, Fabio Tagliaferri, che, nei giorni scorsi, ha inviato una lettera a tutti gli enti e soggetti coinvolti: Prefettura, Questura, Regione Lazio Soprintendenza e il privato che deve realizzare l'intervento. «L'obiettivo - ci ha detto l'assessore Fabio Tagliaferri - è quello di fare luce sui motivi ostativi che hanno bloccato la realizzazione della strada e sentire la spiegazione dalla viva voce dei protagonisti. Sarà interessante vedere chi si presenterà e che cosa emergerà dalle singole posizioni».
La strada al Casaleno non si fa perché c'è un bosco da tutelare. O meglio, secondo quanto ha scritto la Soprintendenza «le opere previste nel progetto sono dichiarate non conformi alla normativa di tutela paesaggistica e non compatibili con i valori paesaggistici riconosciuti dal vincolo presente nella zona e in contrasto» con l'articolo 38, comma 8, delle norme del Ptpr. Inoltre, sempre secondo la Soprintendenza, «l'intervento proposto» andrebbe «a pregiudicare il carattere naturale dell'area boscata». Però, chi pensasse di trovarsi di fronte, al Casaleno, una piccola foresta di carattere amazzonico o un qualcosa di simile o molto vicino ai giardini di Ninfa rimarrebbe deluso: sul tracciato della futura strada ci sono solamente una mini discarica abusiva di pneumatici, erba alta e incolta e qualche pianta di acacia, una specie che non sembrerebbe in via di estinzione. Non propriamente un piccolo Eden, quindi.
Il caso
Sulla zona, su cui insiste il tracciato previsto dal progetto, esiste, in base al Ptpr regionale, un vincolo boschivo e paesaggistico, per la Soprintendenza assoluto. Sul punto, però, il Comune, in sede di ricorso amministrativo, ha sostenuto che il Ptpr, sulla materia dei vincoli, fa salvo quanto disposto da una legge regionale del 2002 che, all'articolo 40, autorizza delle deroghe qualora ci si trovi in presenza di realizzazione di opere pubbliche, con previsione di compensazioni nel caso in cui l'opera stessa superi un'estensione di 5.000 mq. La strada a servizio dello stadio, della lunghezza di 300 metri, occuperebbe uno spazio di 2.000 metri quadrati e il Comune di Frosinone ha offerto una compensazione pari a 3.500 metri quadrati di bosco con essenze vegetali, tra l'altro, più pregiate di quelle che si andrebbero a perdere, ovvero non più di dieci piante di acacia e qualche arbusto. L'idea del Comune, però, non è piaciuta alla Soprintendenza, che ha continuato a dire "no". Tra l'altro, la zona, dove dovrebbe sorgere l'arteria, risulta fortemente antropizzata e urbanizzata per la presenza nelle immediate vicinanze dei tracciati di strade, dello stadio, del palazzetto dello sport, della nuova sede del Provveditorato agli studi e del Conservatorio per cui risulterebbe quantomeno singolare parlare di zona boschiva. Il costo complessivo dell'opera, 624.134,38 euro, è a carico di un privato che realizzerà, nelle vicinanze, un albergo-centro sportivo e un campo da golf mediante la ristrutturazione di un edificio industriale dismesso.
Il risvolto giudiziario
La riunione vuole anticipare i tempi della giustizia amministrativa. Il Comune di Frosinone, infatti, ha impugnato davanti al Tar i provvedimenti della Soprintendenza che hanno bloccato l'iter di realizzazione della strada. La decisione dei giudici, tuttavia, è attesa solamente per il 24 ottobre. La sezione seconda quater del Tar di Roma, infatti, il 16 febbraio scorso, nell'ambito del giudizio cautelare promosso dal Comune di Frosinone (rappresentato dall'avvocatura comunale attraverso l'avvocato Marina Giannetti) ha deciso di non decidere e di rimandare tutto al giudizio di merito fissato per il 24 ottobre, appellandosi al principio secondo cui quando «le esigenze del ricorrente siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito» si passa alla «discussione del ricorso nel merito».
Le soluzioni alternative
In ogni caso, non manca il piano B. Esistono, infatti, due soluzioni alternative, rispetto al tracciato progettato dall'amministrazione comunale: potrebbero essere quella di inserire delle strutture betafence, come quelle impiegate anche presso lo stadio Olimpico per dividere le tifoserie, oppure quella di variare l'attuale disegno, in parallelo rispetto al palazzetto dello sport, evitando di abbattere le piante selvatiche di acacia presenti in loco.
In questo modo, verrebbe garantito l'accesso anche ai tifosi ospiti, all'interno dello spicchio, comunemente denominato "formaggino", di circa 1.500 posti a sedere, posizionato tra la curva sud e la tribuna centrale, utilizzando l'uscita del casello A1 di Ferentino, con ingresso dal secondo accesso di via Fabi, in prossimità della Asl. La strada, comunque, non ha alcuna influenza sull'agibilità dell'impianto, ma agevolerebbe, di certo, la gestione dell'ordine pubblico.