Nel giorno di San Valentino, in cui tutto il mondo celebra l'amore, la Polizia di Stato sceglie di stare vicina alle donne con la campagna "…questo non è amore", che prevede in tutte le province italiane camper, pullman, gazebo e altri momenti d'incontro volti a rompere l'isolamento e il dolore delle vittime di violenza di genere, offrendo il supporto di un'equipe di operatori specializzati, in prevalenza composta di donne e formata da personale di Polizia specializzato, da medici, psicologi e da rappresentanti dei centri antiviolenza.

Anche la Questura di Frosinone, da sempre impegnata in campagne di sensibilizzazione a favore delle fasce più deboli, è scesa in piazza, per "esserci sempre" anche nella lotta contro la violenza sulle donne , insieme agli Enti e alle associazioni da sempre presenti su questo fronte: gli Enti locali, l'Università di Cassino e del Lazio Meridionale, l'Azienda Sanitaria Locale di Frosinone, il Liceo Artistico "A.G.Bragaglia", il Telefono Rosa, l'Auser e la Rete Antiviolenza.

La finalità dell'iniziativa, fortemente sostenuta dal Questore dr. Filippo Santarelli e dal suo staff, con il Primo Dirigente dott.ssa Agnese Cedrone, il Capo di Gabinetto dott.ssa Cristina Rapetti, il Dirigente della Squadra Mobile dr. Bianchi ed il Direttore Tecnico Capo Psicologo dott.ssa Cristina Pagliarosi ed il Medico della Polizia di Stato dr. Angelo Simoniello, è stata quella di creare un contatto diretto tra le donne e un team di operatori specializzati pronti a raccogliere le testimonianze dirette di chi, spesso, ha paura a denunciare o a varcare la soglia di un ufficio di Polizia.

La flessione negli ultimi due anni dei delitti tipici (dai femminicidi, alle violenze sessuali, dai maltrattamenti in famiglia agli atti persecutori) non ferma l'impegno di prevenzione: non solo perché il numero assoluto delle vittime continua ad essere inaccettabile, ma perché l'esperienza di polizia e delle associazioni da tanti anni impegnate su questi temi mostra l'esistenza di un "sommerso" che troppo spesso non si traduce in denuncia. Un quotidiano fatto di attenzioni morbose, di comportamenti aggressivi e intimidatori che vengono letti come espressione di un amore appassionato e di una gelosia innocua, anche da madri, sorelle e amiche, ma che è spesso il triste copione di un crescendo di violenza che si alimenta con l'isolamento.

Ogni tre giorni e mezzo avviene in media l'omicidio di una donna in ambito familiare o comunque affettivo, mentre ogni giorno, sempre ai danni di donne, si registrano 23 atti persecutori, 28 maltrattamenti, 16 episodi di percosse, 9 di violenze sessuali.
Questi più in dettaglio i dati di tutte le forze di polizia:
- gli omicidi di donne in ambito familiare sono stati 117 nel 2014, 111 nel 2015, 108 nel 2016;
- gli atti persecutori (circa il 76% in danno delle donne) 12.446 nel 2014, 11.758 nel 2015, 11.400 nel 2016;
- i maltrattamenti in famiglia (circa l'81% in danno delle donne) 13.261 nel 2014, 12.890 nel 2015, 12.829 nel 2016;
- le percosse (circa il 46% in danno delle donne) 15.285 nel 2014, 15.249 nel 2015, 13.146 nel 2016;
- le violenze sessuali (oltre il 90% in danno delle donne) 4257 nel 2014, 4000 nel 2015, 3759 nel 2016.

Nella provincia di Frosinone non si sono registrati omicidi di donne in ambito familiare, nel triennio 2014 – 2016. Sono in diminuzione anche in questa provincia i reati di percosse e lesioni nei confronti di donne. Infine, i maltrattamenti in famiglia sono stati 121 nel 2014, 107 nel 2015, 90 nel 2016.