“Procedura di individuazione del nuovo gestore, a seguito della risoluzione contrattuale del 13 dicembre 2016”. Presentazione programma attività”. Questo l’unico punto all’ordine del giorno della Consulta d’Ambito, convocata dal presidente dell’Ato Antonio Pompeo per lunedì prossimo. Inizio dei lavori fissato per le ore 15.
Quindi, a distanza di quasi due mesi dal voto dell’assemblea dei sindaci sulla risoluzione della convenzione, si registra il primo atto ufficiale su quello che potrà succedere ora. Le possibilità in teoria sono tre: 1) nuova gara europea per l’affidamento del servizio; 2) Consorzio pubblico; 3) società mista pubblico-privato. Il fatto che Pompeo parli esplicitamente di procedura “di individuazione del nuovo gestore” fa capire anche come il presidente dell’Ambito Territoriale intenda fissare una nuova seduta dell’assemblea dei sindaci in tempi brevi. Con l’obiettivo di chiedere ai sindaci che hanno votato per la risoluzione della convenzione di assumere l’iniziativa. Considerando pure che l’articolo 34 della convenzione stabilisce, in caso di risoluzione, «che l’Ambito Territoriale Ottimale darà formale comunicazione al gestore della dichiarata risoluzione che dovrà contenere le modalità e gli obblighi per il trasferimento del Servizio idrico integrato».
Un tema sul quale l’assemblea dei sindaci deve pronunciarsi. Ricordiamo che il 13 dicembre scorso la delibera con la quale fu votata la risoluzione della convenzione con Acea passò con 33 voti favorevoli, 16 no e 37 assenti. Furono soprattutto i sindaci Nicola Ottaviani (Frosinone), Carlo Maria D’Alessandro (Cassino), Roberto De Donatis (Sora) e Roberto Caligiore (Ceccano) a prendere l’iniziativa.
Come più volte sottolineato dall’ingegner Serafino Colasanti, della Sto, Acea potrebbe andare avanti anche per un anno e mezzo o due con una gestione in economia (solo ordinaria amministrazione) e una proroga sarebbe possibile soltanto garantendo l’equilibrio economico al gestore. A questo punto bisognerà vedere quali sono le proposte dell’assemblea dei sindaci, se c’è un piano B per la gestione di un servizio essenziale come quello dell’acqua.
Nel frattempo però Acea sta ultimando il ricorso che presenterà sulla risoluzione della convenzione. La posizione del gestore è stata espressa in una nota ufficiale, nella quale il gestore definisce «la decisione assunta contraddittoria rispetto ai pareri formulati dai competenti organi tecnici dell’Ato e priva dei presupposti di fatto e di diritto per legittimare, ai sensi della convenzione in essere, la risoluzione contrattuale».
Il riferimento è al fatto che sia il parere legale dell’avvocato Farnetani che quello tecnico della Sto ritenevano che non c’erano i presupposti per procedere con la risoluzione della convenzione. È facile immaginare che in assemblea dei sindaci possa svilupparsi nuovamente una discussione dai torni forti. Il vicesindaco di Arnara Adriano Roma (FI) è tra quelli che hanno votato la risoluzione. Dice: «Si sta facendo finta di nulla: il presidente Antonio Pompeo e i vertici della Sto non stanno tenendo in alcuna considerazione il fatto che il 13 dicembre scorso è stata votata la risoluzione della convenzione con il gestore. La Sto avrebbe dovuto già preparare i deliberati per andare avanti come la maggioranza vuole. Invece non ha fatto nulla. Il contratto con Acea è stato risolto, per la gestione futura dobbiamo scegliere fra tre opzioni: un Consorzio, una società mista pubblico-privato, una nuova gara di livello europeo».