Forse è arrivato l'aiuto che molti attendevano e speravano per non chiudere, o per riaprire, le loro botteghe storiche. Il consiglio regionale del Lazio ha approvato la proposta di legge sulla "Disciplina per la tutela e la valorizzazione delle botteghe e attività storiche": è un provvedimento che vuole preservare e incentivare l'apertura di botteghe artigianali dove i vecchi mestieri possano riprendere vita dopo decenni passati nel dimenticatoio.

«Un provvedimento importante che tutela le attività più antiche e preziose del nostro panorama commerciale, ma che non si limita a tutelare l'attuale, lavorando anche per garantire il loro futuro», così l'assessore regionale con deleghe allo sviluppo economico, commercio e artigianato, università, ricerca, start-up e innovazione, Paolo Orneli, sottolineando come «il provvedimento vuole promuovere e valorizzare le produzioni, le conoscenze e le pratiche di eccellenza, tutelando i mestieri a rischio di estinzione».

La legge stanzia 2,4 milioni di euro che saranno destinati come sostegno agli esercizi delle antiche botteghe e delle attività storiche. Inoltre, sono previste attività di formazione rivolte ai giovani aspiranti artigiani che intendono investire il proprio futuro su questo settore. Più in dettaglio, l'aiuto finanziario è destinato ai locali storici con più di settant'anni di attività e alle botteghe d'arte e tradizionali (tra cui anche i cinema) che possono vantare cinquant'anni di esistenza (anche tra eredi).

Il territorio di Atina conta sia locali storici che attività storiche: si riconoscono per aver conservato gli ambienti e gli arredi originali (che testimonino le origini del locale), posseggono cimeli e ricordi. Adesso la palla passa al Comune che dovrà fare il censimento e trasmetterlo alla Regione Lazio che poi formerà un apposito elenco regionale. I requisiti previsti sono la durata, la continuità merceologica e la specialità.
Le attività riconosciute come storiche dovranno rispettare il vincolo della continuità merceologica, al Comune la facoltà di attuare agevolazioni, mentre la Regione Lazio potrà concedere contributi a patto che l'attività si svolga all'interno di palazzi storici o sia mantenuta sempre dalla stessa famiglia.

«Dobbiamo sostenere chi tiene aperte queste attività per scongiurarne la chiusura e garantire lo sviluppo», dice la consigliera regionale del Lazio Marta Leonori.