La "lavanda del cuore" di Esperia diventa anche olio essenziale purissimo e idrolato, che - come spiegano Salvatore e Stefania, giovane coppia del posto che ha dato vita all'iniziativa biologica che coniuga passione per le terre dei padri, per la natura e per la lavanda naturalmente - è caratterizzato da un profumo erbaceo, perfetto come sostituto del tonico, utile per pelli grasse anche con acne infiammata, acne rosacea e couperose.
Il tonico che producono dalla coltivazione nel cuore dei monti Aurunci, in un'area incontaminata del parco regionale, ha effetto dermopurificante e tonificante per tutti i tipi di pelle e può essere utilizzato al posto della normale acqua per preparare maschere per il viso a base di argilla. Ma è ottimo anche dopo la depilazione. Inoltre lenisce i rossori e le scottature.
Ora bisogna attendere la primavera per la prossima fioritura. Poi, in piena estate, Salvatore e Stefania organizzano dei veri e propri lavanda experience, per permettere ai visitatori di ammirare i campi in fiore, una vera gioia per i cinque sensi, in primis per vista e olfatto. Chi vorrà, in quelle occasioni, avrà anche la possibilità di raccogliere ed acquistare mazzetti di lavanda fresca. Salvatore e Stefania condividono la loro passione con i loro bambini di undici e otto anni, Mirco e Marco.
«La nostra è una piccola azienda a conduzione familiare – raccontano marito e moglie - Il progetto è nato quattro anni fa: il nostro intento era quello di portare avanti e valorizzare tutto ciò che i nostri nonni e i nostri genitori hanno creato con grandi sacrifici. L'altro elemento importante che ha caratterizzato la nostra iniziativa consiste nella ricerca di un lavoro che fosse conciliante con le attività familiari».
Il lavandeto di Salvatore e Stefania si trova a 780 metri sul livello del mare, in un'area vergine del Parco regionale dei monti Aurunci nel comune di Esperia. Qui il clima è perfetto per questo arbusto: assenza di umidità e una piacevole brezza marina che sale dalla sella di Fraile. Inoltre, d'inverno nevica, offrendo una condizione ottimale per ripristinare l'equilibrio batterico del terreno.
«Questo lavoro è prettamente stagionale - spiegano marito e moglie - e ci impegna da fine marzo fino a metà agosto. La nostra battaglia più grande? Il controllo delle infestanti. Il nostro infatti è un campo biologico a 360 gradi, quindi richiede una manutenzione maggiore rispetto alla norma. Spesso siamo attanagliati dallo sconforto a causa dell'intenso lavoro – confidano - ma poi la fatica viene annullata dal momento della fioritura che avviene a giugno».
«Ha qualcosa di magico – dicono mostrando con gli occhi tutto il loro entusiasmo - Tutto quel viola, sovrastato da una biodiversità fuorviante, farfalle, bombi, api. Una gioia per gli occhi, la mente e anche le orecchie: il loro ronzio ha capacità rilassanti unite al profumo della lavanda».