Riflettori accesi sullo Schioppo. Dal partito socialista di Frosinone, attraverso una lettera aperta alla Regione Lazio a firma del segretario Gerardina Morelli e del vicesegretario Mateo Zemblaku, chiedono l'inserimento della zona nel sistema regionale delle aree naturali protette.

«A Frosinone – si legge nella lettera - lungo il fiume cosa, tra Via Aldo Moro e la zona del quartiere Maniano ci sono dei reperti archeologici importanti, di epoca romana, recentemente scoperti. Il percorso che segue il fiume, oltre alle opere romane (terme e mosaici) si trova in mezzo alla fitta vegetazione e rappresenta perciò anche un polmone verde nel cuore della città. Negli ultimi anni – proseguono Morelli e Zemblaku associazioni cittadine come Frosinone Bella e Brutta, Rigenesi e Zerotremilacento si sono adoperate per la pulizia, salvaguardia e riqualificazione del luogo.
Ma la loro lodevole azione di volontariato non basta e più volte le stesse si sono rivolte alle istituzioni, e perfino alla regione Lazio, per vedere attivare un progetto concreto ai fini della salvaguardia e fruizione del posto da parte dei cittadini».

Dal Psi evidenziano l'importanza della richiesta.
«Di recente la Regione Lazio ha lanciato il progetto denominato Ossigeno con il quale punta, parole del presidente del presidente Zingaretti, a rendere il Lazio la regione la più green d'Italia. Come Partito Socialista di Frosinone, chiediamo apertamente alla Regione Lazio, in nome del presidente Zingaretti, di attivarsi immediatamente per rendere tale luogo un'area verde e protetta».

Un'area protetta, come spiegano in conclusione, da inserire nel sistema regionale delle aree naturali protette del Lazio come previsto dalle leggi regionali del 1977 e del 1997.