«È consentito, anche al di fuori del Comune, o della Regione di residenza, lo svolgimento di attività lavorativa su superfici agricole anche di limitate dimensioni, adibite alle produzioni per autoconsumo, non adiacenti alla prima o ad altra abitazione», Lo specifica la Coldiretti evidenziando che la Faq pubblicata sul sito del Governo chiarisce come, anche nelle zone rosse e arancioni, sia possibile la cura dei terreni per l'autoproduzione personale e non commerciale, integrando così il presupposto delle esigenze lavorative.

In proposito, il direttore di Coldiretti Frosinone e Latina, Carlo Picchi, sottolinea: «La coltivazione del terreno per uso agricolo e l'attività diretta alla produzione per autoconsumo sono consentite, a condizione che la persona interessata attesti, con una autodichiarazione completa di tutte le indicazioni necessarie per la verifica, il possesso di tale superficie agricola produttiva. E soprattutto che questa sia effettivamente adibita ai citati fini, con l'indicazione del percorso più breve per il raggiungimento del sito.

Una precisazione importante - aggiunge Picchi - che consente gli spostamenti a tutti gli italiani che fanno gli agricoltori per passione, coltivando appezzamenti di terreno pubblici o privati per garantirsi cibo genuino e trascorrere un po' di tempo all'aria aperta. Ma accanto a chi esprime la propria passione in orti e giardini ci sono anche molti che non si accontentano e coltivano almeno un ettaro di terreno per uso familiare.

Si tratta in larga maggioranza di famiglie - conclude il direttore della Coldiretti frusinate e pontina - che hanno ereditato aziende o terreni da genitori e parenti, di cui hanno voluto mantenere la proprietà, per esercitarsi nel ruolo di coltivatori e allevatori piuttosto che venderli, come accadeva in passato».