È un piano di rilancio e recupero industriale veramente ambizioso. Interesserà il nostro territorio nei prossimi tre anni e prevede diciassette opere infrastrutturali, la copertura di tuttala regione con la fibra ottica e un Consorzio di sviluppo unico capace di attirare gli investimenti, oltre a gestire i finanziamenti strutturali e le risorse del "Recovery Fund". Ma non basta.

Nel piano c'è anche la re-industrializzazione dei capannoni dismessi: una svolta "green" da cui prenderà il via un'economia sostenibile insieme alla costruzione di un asilo nido nella zona industriale. Dunque, una serie di idee innovative, che possono contare sui fondi con cui realizzarle. In particolare, per la provincia di Frosinone sono disponibili circa 40 milioni di euro, 20 dei quali destinati alle diciassette opere e gli altri 20 alla dotazione che si avrà quando i Consorzi del Lazio si uniranno per creare il più grande Consorzio industriale d'Italia.

Le certezze di De Angelis
«Quaranta milioni di euro sul territorio della nostra provincia per le infrastrutture delle aree industriali commenta il presidente dell'Asi Lasciatemelo dire, nemmeno ai tempi di Andreotti. Non stiamo vendendo fumo, è tutto arrosto». La conferma arriva dal fatto che «tra due mesi partiranno i primi cantieri nell'ambito delle sedici opere previste fino al 2023, più il prolungamento della Morolense verso il nuovo asse attrezzato, con i collegamenti al casello di Ferentino e alla nuova fermata Tav. Inoltre, il Cda del Consorzio ha approvato i progetti esecutivi delle due rotatorie tra l'asse attrezzato e le strade Asi n° 4 e 7. Partiamo da qui».

Il dibattito del Pd su Facebook
L'occasione per parlare del grande progetto è stata offerta dal circolo frusinate del Partito Democratico, che ha organizzato una diretta Facebook sui temi zona industriale e "Fabbrica del bello". Ha moderato l'incontro la presidente del circolo Stefania Martini, mentre ha portato il suo saluto il segretario civico Andrea Palladino. Nel corso del confronto, De Angelis ha sottolineato il fatto che si tratta di opere vere, «con investimenti che fino a poco tempo fa erano soltanto nel libro dei sogni. È la politica del fare, a sostegno delle imprese e dell'occupazione. Si tratta di opere essenziali - ha precisato il presidente dell'Asi - funzionali alle imprese, ai lavoratori e al territorio, che saranno caratterizzate anche dalla bellezza.

L'idea, infatti - ha aggiunto De Angelis - è che la ripartenza economico-sociale del post-Covid non può prescindere da quest'ultima caratteristica. La bellezza intesa come strumento di crescita. Ecco allora spiegata "La Fabbrica del bello", in collaborazione con l'Accademia delle Belle Arti frusinate, che unisce il decoro all'utilità delle infrastrutture e alla loro sicurezza».

Il restyling
Ma vediamo i dettagli dell'inter vento sull'asse attrezzato di Frosinone. Il progetto prevede nuove file di alberi, nuovi "jersey"e pavimentazione delle rotatorie, all'interno delle quali saranno collocati totem in metallo alti 6 metri, che avranno un numero progressivo da 1 a 6 e saranno illuminati dall'interno con vari colori. Per l'illuminazione verranno utilizzati lampioni a led di ultima generazione dal design particolare. «Siamo l'Italia, il Paese della bellezza - ha rimarcato De Angelis - Ecco perchè devono essere belle anche le aree industriali.
Si partirà con Frosinone e si proseguirà sui quattro agglomerati del Consorzio. Il tutto realizzato attraverso un'in tesa tra Asi, Regione Lazio e Astral».

L'idea, come ha ribadito più volte lo stesso presidente del Consorzio frusinate, è che «dotare il nucleo industriale di infrastrutture servirà a rendere più competitivo l'intero sistema produttivo. Abbiamo già diverse eccellenze, ma offrire tutto questo favorirà i nuovi investimenti». Quindi, De Angelis ha ringraziato il presidente Nicola Zingaretti e il suo capo di gabinetto Albino Ruberti, il presidente dell'Assise regionale Mauro Buschini e la consigliera Sara Battisti.

Il Consorzio unico
La discussione in rete ha toccato anche il tema del Consorzio Unico. «Come commissario straordinario - ha dichiarato De Angelis - ho già predisposto i documenti. Sono pronti lo Statuto, il piano strategico, il progetto di fusione e integrazione. Si procederà quindi all'approvazione di questi progetti, che a breve presenterò ufficialmente al presidente Zingaretti, per l'approvazione in Giunta e poi nelle assemblee dei Consorzi.

Da qui nascerà il più grande Consorzio industriale d'Italia. In questo modo saremo più vicini al territorio.
Sia perchè resteranno le sedi operative attuali, ma soprattutto perchè cambierà la stessa mission dei Consorzi. Diventeremo uno strumento che potrà utilizzare i finanziamenti strutturali e le risorse del "Recovery Fund" in modo utile per il territorio e le imprese. Partiremo subito con una dotazione di 50 milioni, destinati a infrastrutture e digitalizzazione degli agglomerati industriali. Questo significa portare la fibra ottica in tutto il Lazio. Ma un fatto è certo, con il Consorzio unico i territori conteranno di più».

Il presidente ha concluso con due idee rivoluzionarie: «Una nuova vita per i capannoni dismessi, per far tornare la luce e la bellezza contro il degrado, e un asilo nido da realizzare nella zona industriale per venire veramente incontro alle esigenze delle famiglie». Dunque opere concrete, che rappresentano "l'arrosto" di cui parlava De Angelis.