Sette brani che colpiscono direttamente nel profondo dell'anima. Una voce che scalda il cuore e fa emozionare. "Christmas" è il primo album di canzoni natalizie che porta la firma di Antonino. Un lavoro iniziato durante il lockdown e che ha visto il cantante reinterpretare i classici della musica natalizia.

Un vero e proprio regalo, perché canzone dopo canzone ci si ritrova ad ascoltare non delle cover, mai dei lavori personali, profondi, intensi. Antonino ha centrato l'obiettivo regalando al pubblico un album che sicuramente entrerà nei classici della musica delle feste insieme a Mariah Carey, Michael Bublé o le italianissime Laura Pausini e Raffaella Carrà.

Un grande artista, ma soprattutto un grande ragazzo puro, genuino, semplice. Un giovane con una voglia di fare contagiosa, che trasmette tutta la sua gioia.

Antonino da dove nasce "Christmas"?
«Questo progetto nasce durante il primo lockdown. Un giorno lasciai andare la riproduzione casuale di Spotify e dopo un po' iniziai a suonare "Christmas (Baby please come home)" di Darlene Love. In un attimo è stata magia pura. Fuori c'erano trenta gradi, ma in quel momento la mia mente è andata a quel periodo dell'anno speciale. Mi ha fatto stare bene e ho deciso di creare un album con le canzoni del Natale. Un progetto che è sempre stato un mio sogno».

Perché un tuo sogno?
«Forse perché ho sempre amato la musica soul, il blues. Sono cresciuto con i grandi interpreti da Stevie Wonder a Mariah Carey a Otis Redding. È sempre stato un mio pallino creare un album con queste canzoni».

Di dischi sul Natale ce ne sono tanti, ma la particolarità del tuo lavoro è che, nonostante siano cover, sei riuscito a dare un'impronta inedita.
«Questa è stata la sfida più grande. Fare un disco di Natale non è semplice, per un interprete credo rappresenti il banco di prova più difficile perché si vanno a toccare dei brani sacri che tutti noi conosciamo. Il primo obiettivo che mi sono dato quando ho deciso di creare questo disco è stato proprio quello di cercare una chiave personale. Volevo che il risultato finale fosse inedito, che arrivasse come una cosa nuova».

In questo album c'è anche una sorpresa. La partecipazione di Emma.
«Questo è stato un regalo prezioso nato da un rapporto di amicizia. Ci conosciamo da diverso tempo, ma prima che essere due artisti siamo due persone che si sono trovate. Questa estate le ho fatto ascoltare quello su cui stavo lavorando. Poi mi ha chiamato e mi ha detto: "Anto quest'anno voglio stare sotto l'albero con te, facciamoci questo regalo che ce lo meritiamo". È stato un vero regalo».

Il video del tuo singolo "O Holy Night" hai deciso di girarlo all'interno di un teatro. Il covid ha portato inevitabili problemi a tutti i settori, ma uno dei più colpiti è quello dello spettacolo…
«Volevo fotografare proprio questo momento storico. Il settore dello spettacolo si è completamente fermato. Non parlo solo degli artisti, ma di tutti gli addetti e di tutte le maestranze che sono rimaste improvvisamente senza lavoro. Ho voluto fotografare questo momento complicatissimo in un teatro senza pubblico e con i musicisti tutti distanziati. La speranza è che presto i teatri possano tornare a riempirsi. Un artista può cantare, ma è il rapporto con il pubblico che è fondamentale».

Qual è il Natale di Antonino?
«Stare in famiglia, riabbracciare i genitori, mangiare un piatto cucinato dalla mamma e ascoltare una canzone cantata da papà. Ritrovare e ritrovarsi tra gli affetti più cari. Quello di quest'anno sarà sicuramente un Natale diverso. Siamo in una fase molto delicata e tutti dobbiamo stare attenti. Dobbiamo fare attenzione per tutelare noi stessi e gli altri».

Tra l'altro tu hai un rapporto molto particolare con la Ciociaria, è vero?.
«Sì, perché quando mi sono trasferito a Roma volevo avere i miei genitori vicini, ma volevo che stessero in un posto tranquillo fuori dal caos della Capitale. Per questo si sono trasferiti dalla Puglia nella Ciociaria. Un luogo bellissimo che ha dato loro nuova giovinezza. Poi ho scoperto molte cose ottime, come la ciambella ciociara che sicuramente non potrà mancare nel mio Natale».

E dopo Christmas che cosa ci sarà?
«Prima della pandemia eravamo tutti impegnati a progettare il futuro, a pianificare ogni cosa. Tutto questo ci sta insegnando che dobbiamo vivere e godere di ogni momento che viviamo. Ora mi godo ‘Christmas' con cui cerco di abbracciare tutti gli italiani. Sicuramente posso dire che la musica non si può fermare».