Non arrivano buone notizie per il Reddito di emergenza.
Secondo i dati diffusi dall'Inps, infatti, oltre la metà delle domande presentate nel nostro Paese sono state respinte. Al Nord, per esempio, ne sono state bocciate o cancellate 123.245 su 202.761, oltre la metà, mentre prevalgono quelle accolte al Sud. A livello regionale, il Lazio si piazza al terzo posto per le erogazioni della misura di sostegno, poco più di 70mila, dietro Lombardia (84.037) e Campania (91.336) e davanti alla Sicilia.

Ma vediamo che cosa è il Rem. Il Decreto Rilancio dello scorso maggio lo ha introdotto per arginare tamponare la gravissima crisi economica prodotta dall'emergenza Covid-19. Del Reddito di emergenza però si parla poco, e forse questo l'obiettivo di chi lo ha varato, essendo residuale rispetto ad altre misure come il Reddito di cittadinanza, che dovrebbe rappresentare il principale strumento contro la povertà. Un rimedio però insufficiente, considerando che il Rem è stato già concesso a 285.234 nuclei familiari, cifra molto vicina a quella che gli economisti avevano calcolato quale bacino potenziale della misura, ovvero 289mila, inserendovi anche quei poveri che non rientravano nel Reddito di cittadinanza, nella Naspi o in altri sussidi.

Le caratteristiche
Secondo le statistiche, i requisiti del Reddito di emergenza favoriscono di più gli stranieri rispetto al Rdc. Questa misura "sussidia ria", infatti, richiede un Isee non superiore a 9.360 euro ed è disponibile anche per chi arriva a 15mila euro. Diversamente dal Rdc, il Rem non pone condizioni legate possesso di immobili (se non quando questi rientrano nell'Isee), ma soltanto al livello del patrimonio mobiliare, che include il conto corrente, e non deve superare i 10mila euro più 5mila per ogni componente familiare. Inoltre, il reddito non deve essere superiore all'importo mensile del Rem, che di base è 400 euro, con aggiunte in caso di figli o disabili nel nucleo familiare, fino a 840 euro. Un dato importante è che non vi sono vincoli di durata per la residenza in Italia, a differenza del Reddito di cittadinanza che impone al percettore una permanenza di 10 anni. Quindi, non è un caso se tra i beneficiari del Rem sono moltissimi gli stranieri, il 44,1%.

La distribuzione geografica
L'aspetto più interessante del Reddito di emergenza riguarda la sua distribuzione geografica e, come abbiamo detto, l'alto tasso di domande respinte.
Il dato più evidente, se si fa ancora il confronto con Rdc e Pensione di cittadinanza, è che le famiglie beneficiarie sono distribuite sul territorio nazionale in modo un po' meno squilibrato. Il 61,5% dei nuclei che percepiscono il Rdc sono nel Mezzogiorno e solo il 23,3% si trova al Nord. Mentre per il Reddito di emergenza si scende al 54,2% di beneficiari al Sud, che al Settentrione salgono al 26,2%. In Lombardia, tra l'altro, il 63,7% delle istanze sono state respinte

I numeri generali
A livello nazionale, su 599.940 pratiche per il Rem, ne sono state respinte 300.619, oltre la metà, mentre durante estate 14.087 risultavano in lavorazione.
Soltanto il 47,5% è stato accolto. Per concludere, sono 681.036 i beneficiari della misura in Italia, appartenenti a 285.234 nuclei familiari. Buona parte (412.394) è minore o vive in un nucleo con minori, 268.263 di essi insieme a 4 o più componenti. Un indice di povertà per le famiglie numerose, molte delle quali straniere.