Nuove assunzioni, passaggio all'ibrido e al total green, tutela dei lavoratori e, se possibile, raddoppio del servizio per le scuole a settembre in costanza di emergenza sanitaria. Sono queste le strategie illustrate dal presidente del Cotral, Amalia Colaceci, nel corso di una videointervista con l'agenzia Dire.
«Anni fa - ha detto Colaceci - abbiamo fatto un contratto di produttività che ha aumentato il tempo di guida e ciò ha reso minore il numero di autisti di cui abbiamo bisogno. Ma sotto numero non possiamo mai scendere.
Per questo, in ragione dei pensionamenti, abbiamo fatto un nuovo bando in via telematica che si chiuderà il 16 luglio per i primi 100. Ma lasceremo la graduatoria aperta per capire se ci servirà qualcosa in più».

Controllori a bordo
Nella fase post covid «non abbiamo avuto problemi ad adottare qualche normativa un po' più restrittiva.
Quella che ci ha creato più problemi, e che spero la Regione Lazio possa risolvere, è sul blocco dei verificatori a bordo dei mezzi. Visto che abbiamo fatto tanto sforzo per recuperare l'evasione tariffaria, speriamo che il più velocemente possibile ce lo sblocchino». «Con il Governo abbiamo avuto un rapporto non come singola azienda, ma come associazione di categoria  - ha ricordato - Tutte le decisioni prese a livello nazionale, poi, la Regione le ha declinate tenendo conto della situazione del Lazio.
Per questo siamo stati una delle prime regioni che ha potuto caricare il 50%, stando poco sopra i limiti governativi.  Certo abbiamo capito quali erano le loro preoccupazioni e abbiamo cercato di rispondere con quanto noi avevamo già fatto: penso alle sanificazioni e ai conta persone a bordo. In questo modo gli utenti hanno avuto la sensazione che i mezzi fossero più confortevoli anche dal punto di vista sanitario».

Svolta green
«Per la prima volta la Regione Lazio punta alle unità di rete per gestire il sistema del tpl dei Comuni e sull'integrazione del servizio di tpl con il trasporto privato. Cotral si sta specializzando sulle grandi direttrici verso la città e poi ci confronteremo con il ferro, integrando il trasporto interurbano. Stiamo poi ragionando su ibrido e metano, perché riteniamo che l'elettrico sull'extraurbano non sia performante.
Per noi questo significa anche investimenti infrastrutturali, ma cercheremo di intercettare i finanziamenti anche per la tutela del nostro ambiente».

Bilancio e investimenti
«Abbiamo 31 milioni nel bilancio 2019, naturalmente il 2020 sarà più difficoltoso per l'emergenza Covid.
Cosa faremo? Restituiremo 10 milioni come utili alla Regione Lazio e altri 20 resteranno in azienda per gli investimenti, che non saranno solo per nuovi mezzi, ma anche per sistemi tecnologici, nuovi depositi e tutto quanto sta già nel nostro piano industriale approvato dal socio».
«In questi anni  - ha ricordato Colaceci - abbiamo effettuato un cambio di flotta imponente. Abbiamo iniziato con una prima gara nel 2017 per 400 mezzi.
Da allora non ci siamo più fermati: della prima gara abbiamo fatto il sesto quinto con risorse interne e l'anno scorso abbiamo bandito una nuova gara per altri 500 mezzi. I contratti applicativi sono in corso. Non ci siamo fermati nemmeno nel periodo post Covid, perché riteniamo che l'azienda debba investire su se stessa».

Le prospettive
«Noi abbiamo deciso di non fare cassa integrazione e non bloccare gli investimenti, pensando che il tpl non si sarebbe fermato e che ci sarebbe stato un periodo difficile di rallentamento ma anche di sfida. Ora sta riprendendo gradualmente e sono convinta che i nostri clienti torneranno da noi». «Ora la nostra priorità è ottenere il nuovo contratto di servizio con la Regione Lazio. Abbiamo già fatto la nostra offerta e aspettiamo la risposta  - ha aggiunto Colaceci - I territori del Lazio sono tutti uguali per noi. Certo, abbiamo attenzione a quelle zone dove non c'è alternativa, ad esempio, perché non c'è il ferro. Lì abbiamo portato per primi gli autobus nuovi. Se una persona parte da un punto molto distante da Roma, come Sora, Rieti o Subiaco, e non c'è la ferrovia, il comfort di viaggio per questa persona deve essere più significativo».

«Insisterò sull'innovazione  - ha aggiunto - Io credo che questa esperienza del Covid per il Paese possa essere un'occasione per ripensare i tempi di vita. Cotral ci è arrivata preparata non perché ci saremmo immaginati il Covid, ma perché 6 anni fa abbiamo pensato che i cittadini dovessero avere il diritto di viaggiare meglio e di fare un'esperienza di viaggio.
Questa cosa può essere costantemente migliorata, magari attraverso un'app o altri modi per capire, ad esempio, se un autobus che sta arrivando è pieno o meno e se ne sta arrivando un altro subito dopo.
E dal punto di vista della sanificazione dei mezzi stiamo studiando dei sistemi che possano diventare permanenti e che possano permettere un viaggio in un modo più salubre, anche se uno ha solo un raffreddore».

Le scuole
Sul tema delle scuole «abbiamo un tavolo aperto con la Regione. Personalmente in questa fase sarei ancora prudente, anche se ci farebbe comodo caricare gli autobus al 100%. Mi auguro che a settembre si possa arrivare almeno a un carico dei mezzi al 100%, ma solo seduti. Poi ci stiamo calibrando con i dirigenti scolastici per capire se una minima differenziazione degli orari di entrata e uscita possa farci svolgere il servizio, anche se su alcuni territori lo dovremo raddoppiare».