Il conto alla rovescia è cominciato e terminerà martedì 14 luglio, quando il Consiglio generale di Unindustria sarà chiamato a designare il nuovo presidente.
Al momento c'è un solo candidato: Angelo Camilli.
Ma potrebbero diventare due, sei "probiviri" dell'associazione di categoria daranno il via libera a Fabrizio Di Amato, che resta comunque il vero outsider di questa fase.

Ma procediamo con ordine. Si è concluso il mandato di Filippo Tortoriello alla guida dell'Unione degli industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. Ed è terminata anche la fase di lavoro dei tre saggi (Giancarlo Abete, Aurelio Regina e Maurizio Stirpe).

Ai nastri di partenza erano in quattro: Sabrina Florio (Ceo di Sosepharma), Angelo Camilli (Consilia), Fabrizio Di Amato (Maire Tecnimont) e Alessio Rossi (Imaco). Si è capito subito però che la corsa sarebbe stata a due: Angelo Camilli e Fabrizio Di Amato.

Sul piano procedurale funziona così: il 14 luglio la designazione da parte del Consiglio generale di Unindustria, mentre l'elezione vera e propria avverrà il 30 settembre, da parte dell'assemblea generale. Mai nella storia,però, la designazione del Consiglio è stata ribaltata dall'assemblea.
Il 15 settembre il presidente in pectore dovrà presentare la squadra, comprensiva anche dei quattro vicepresidenti, che saranno nella sostanza i nuovi "numeri uno"del le sedi di Frosinone,Latina, Rieti e Viterbo.

Dicevamo della situazione relativa a Fabrizio Di Amato.
Il regolamento di Unindustria prevede che per concorrere alla presidenza occorre l'iscrizione di almeno un anno all'associazione laziale. Alla quale Di Amato si è reiscritto da otto mesi. Un aspetto tecnico.
Ma Di Amato ha presentato memorie e ricorsi e anche lui è in attesa del "verdetto". Segno che è determinato, che ci crede.

Fabrizio Di Amato è un imprenditore di primo livello e rappresenta già da tempo una risorsa dell'intero sistema confindustriale. Classe 1963, romano, Fabrizio Di Amato, è presidente e fondatore di Maire Tecnimont, realtà che conta miliardi di fatturato. Maire Tecnimont opera in 40 nazioni, con 50 società operative.
Una società che è titolare di 1.100 brevetti. Fabrizio Di Amato è altresì vicepresidente di Assolombarda e responsabile del centro studi dell'associazione dalla quale proviene il neo presidente di Confindustria nazionale Carlo Bonomi.

In questa partita interpreta la spinta di rinnovamento e la domanda di discontinuità che arriva da una parte importante della base. Un concetto che è stato ribadito nelle scorse settimane da Eduardo Montefusco, presidente ed editore di Rds ed ex vicepresidente di Confindustria Roma-Lazio. Il quale ha detto: «In un momento di cambiamento epocale, come quello che viene fuori con l'emergenza Coronavirus, anche noi a Roma abbiamo bisogno di dimostrare questa volontà di cambiamento. Abbiamo bisogno di un grande presidente a livello nazionale, come è il nuovo presidente di Confindustria Carlo Bonomi e ora ci auguriamo un grande presidente anche per Unindustria. Tutti auspicano che nell'associazione degli industriali del Lazio arrivi una svolta».

Il nodo per Di Amato è quello di non essere iscritto a Unindustria da almeno un anno. Ma comunque andrà a finire, Fabrizio Di Amato è una risorsa imprescindibile dell'associazione di categoria. Angelo Camilli, numero uno di Consilia, conosce alla perfezione il mondo e i meccanismi di Unindustria. Oltre che le realtà territoriali dell'associazione di via Noale. Attuale vicepresidente, con delega alle piccole e medie imprese, ha ricoperto lo stesso ruolo anche durante la presidenza di Maurizio Stirpe. Ma è stato pure presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Roma e tante altre cose. Al momento è lui l'unico candidato alla presidenza di Unindustria.

Il prossimo sarà il diciassettesimo presidente dell'associazione degli imprenditori del Lazio, che dal 1° gennaio 2011 si chiama Unindustria.
Alla guida, dal 1994 ad oggi, ci sono stati Giancarlo Abete, Giancarlo EliaValori, LuigiAbete, Aurelio Regina, Maurizio Stirpe e Filippo Tortoriello.
Terminata la fase della designazione del prossimo presidente di Unindustria, inizierà la partita nei territori.
Per definire chi dovrà prendere il timone delle realtà provinciali. Con lo stesso meccanismo, vale a dire con una commissione di saggi che ascolterà la base associativa. Alla guida di Unindustria Frosinone c'è Giovanni Turriziani.

Non si è entrati ancora nel vivo della fase relativa alla "successione". Ma in questo momento c'è un solo nome che appare in pole position, quello di Miriam Diurni, presidente del consiglio di amministrazione dell'azienda Carmesi, società consortile specializzata in logistica, con sede ad Anagni. Miriam Diurni vanta esperienze nel cda del Consorzio Asi ed è membro del Consiglio della Camera di Commercio. Ad ogni modo è chiaro che per quanto riguarda l'associazione di via del Plebiscito sarà individuato un percorso condiviso. D'altronde l'operato di Giovanni Turriziani è stato costantemente rivolto alla centralità di Unindustria.