È di questi giorni la polemica tra il colosso francese della farmaceutica Sanofi, il Presidente della Repubblica Macron e il governo transalpino.
La multinazionale, infatti, aveva lasciato ipotizzare che gli Stati Uniti avranno la priorità sulla distribuzione del siero quando verrà messo a punto dall'azienda, a cui hanno concesso un ingente contributo finanziario per la ricerca.
Il caso era nato da una dichiarazione del direttore generale della Sanofi, Paul Hudson: «Gli Usa avranno la maggior parte dei pre-ordini, in quanto hanno investito per proteggere la loro popolazione».
Parole che avevano scatenato la reazione di Macron, il quale a sua volta aveva sottolineato che «il vaccino è un bene pubblico e deve restare fuori dalle logiche di mercato».
Ora la polemica sembra rientrata dopo le rassicurazioni del presidente di Sanofi France, Olivier Bogillot.
«Quando verrà sviluppato un vaccino contro il Covid-19 -ha specificato - sarà accessibile a tutti i Paesi».
Sui riflessi della vicenda nella nostra provincia, dove la multinazionale vanta lo stabilimento di Anagni, è intervenuto il consigliere comunale di Frosinone e delegato nazionale Anci, Danilo Magliocchetti.
«Se la Sanofi impegnerà nella produzione del vaccino anti Covid-19 anche il sito di Anagni - ha detto Magliocchetti - è evidente che potranno crearsi ulteriori premesse per realizzare un polo chimico-farmaceutico di eccellenza nel Basso Lazio, che comprende le Province di Roma, Frosinone e Latina, dove sono presenti imprese strategiche del settore. Con l'ulteriore investimento sul sito Sanofi di Anagni per il vaccino anti-Covid, il comparto farmaceutico del territorio potrebbe assumere rilevanza mondiale».