«Anche se molto potrà essere ancora fatto, credo si possa essere legittimamente orgogliosi dei risultati fin qui conseguiti. Sento per tale ragione di dover esprimere il mio più convinto compiacimento a tutti gli infermieri che con la loro dedizione ed il loro entusiasmo hanno consentito di superare le fisiologiche difficoltà iniziali connesse alla straordinarietà della situazione».

È quanto afferma la dottoressa Lorena Martini, Dipartimento professioni sanitarie, direttore della Uoc Assistenza infermieristica ed ostetricia, riabilitativa e sanitaria tecnica. Ieri in tutto il mondo si è celebrata la Giornata Internazionale dell'Infermiere, proprio nel giorno della nascita di Florence Nightingale, fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne.

Sono circa duemila gli infermieri che lavorano nelle strutture ospedaliere ciociare. Dice Lorena Martini: «Esistono grandi parallelismi tra le malattie infettive vissute dalla Nightingale e il nostro Coronavirus.
Non esisteva un vaccino o un trattamento efficace per le grandi febbri e le malattie intestinali dei suoi giorni, né ora ci sono per Covid-19. Anche per queste similitudini celebrare l'Infermiere in tutto il mondo assume un significato molto diverso nel pieno di una pandemia».

Poi prosegue: «Sono altrettanto convinta che la nostra squadra abbia tutte le capacità, le conoscenze e le risorse etiche e morali che ci consentiranno di superare brillantemente ogni prova assicurando ad ogni cittadino della nostra comunità la possibilità di fare pieno affidamento sugli infermieri e sulla pronta disponibilità di una organizzazione assistenziale di elevatissimo livello».

E conclude: «Nonostante la drammaticità della situazione, in molti sono stati al loro posto, non sono fuggiti ma hanno continuato fino allo stremo delle loro forze ad esserci. Questa emergenza ha reso evidente a tutti chi sono gli Infermieri».