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Arnara

Forbiciate a moglie, suocera e figlia. Cinquantunenne accusato di tentato omicidio plurimo

Ferita anche la figlia quattordicenne. A salvarle e a disarmare l’uomo è stato l’altro figlio. I fatti il 27 ottobre scorso. Fissata l’udienza

Forbiciate alla moglie, alla suocera e alla figlia. Disposto il giudizio immediato nei confronti di un cinquantunenne di Arnara arrestato il 27 ottobre scorso dai carabinieri e tuttora detenuto nella casa circondariale di Frosinone. Deve rispondere di tentato omicidio plurimo e di maltrattamenti in famiglia. L’udienza il 28 febbraio. Era stata la figlia quattordicenne a contattare il 112 per segnalare quanto stava accadendo nell’abitazione in via Madonna del Carmine. L’altro figlio della coppia ha invece disarmato il padre e lo ha chiuso in bagno.

Quello di due mesi fa, stando alle accuse, non sarebbe il primo episodio di violenza sulla moglie. Sembrerebbe che i maltrattamenti andassero avanti dal 2020. Proprio a seguito di ulteriori episodi di violenza, la quarantaduenne, pochi giorni prima della lite sfociata nel sangue, aveva abbandonato l’abitazione andando a vivere con la madre, una sessantatreenne. Il 27 ottobre scorso sarebbe tornata nell’abitazione a prendere alcuni effetti personali e sarebbe stata aggredita dal marito dopo una lite. Nella concitazione generale, è intervenuta la mamma che a sua volta è stata colpita violentemente con le forbici al petto e, contestualmente, anche la figlia, nel tentativo di fermare il padre, è stata ferita alla mano sinistra. Tutte e tre hanno dovuto fare ricorso alle cure dei medici dell’ospedale di Frosinone. La moglie e la suocera sono state colpite con due fendenti. La quarantaduenne ha riportato una prognosi di venticinque giorni, mentre la sessantatreenne trenta giorni. La quattordicenne, invece, venticinque giorni di prognosi. Il cinquantunenne è accusato anche di maltrattamenti in famiglia per le ripetute aggressioni, dal 2020, alla moglie, anche davanti alla figlia. Avrebbe rivolto minacce di morte, insulti, offese e maltrattamenti alla vittima. Disposto, dunque, il giudizio immediato nei confronti dell’uomo. Udienza fra due mesi.
Entro quindici giorni dalla notifica del decreto può fare richiesta del giudizio abbreviato.
Le parti offese si sono rivolte all’avvocato Nicola Ottaviani.

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