Spazio satira
Anagni
11.04.2025 - 09:00
Il piano della Knds Ammo Italy Spa di realizzare nel sito ex Winchester undici nuovi capannoni su un’area di 35 ettari per produrre in proprio la nitrogelatina da fornire all’impianto di Colleferro della stessa multinazionale franco-tedesca non piace a molti, residenti, associazioni e partiti, specie alla sinistra. Così, dopo la preoccupata interrogazione rivolta al presidente della Regione Lazio dalla consigliera del Pd Sara Battisti, il livello istituzionale del caso cresce. E arriva sul tavolo del governo nazionale. La deputata Ilaria Fontana, vicepresidente del M5s alla Camera, ha presentato un’interrogazione scritta ai ministri della difesa Guido Crosetto, degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin, «Stiamo parlando di un impianto nel quale da anni è in corso un procedimento di demilitarizzazione, che prevede l’inertizzazione, la distruzione e lo smaltimento di vecchi armamenti - scrive la Fontana - che ora, se il progetto di riconversione industriale andrà in porto, farà l'esatto contrario, cioè ne produrrà di nuovi.
Una decisione gravissima, soprattutto se confermata nel contesto del Sin del Bacino del fiume Sacco, area già profondamente compromessa sotto il profilo ambientale». Da qui la richiesta della parlamentare pentastellata: «Vogliamo sapere quali siano le motivazioni alla base di questa scelta, in un contesto territoriale già segnato da pesanti criticità ambientali e sanitarie. Non possiamo permettere che territori già provati dal peso dell'inquinamento e dell'industria bellica vengano ulteriormente messi a rischio da nuove produzioni potenzialmente pericolose. Il Governo deve garantire la massima trasparenza e il coinvolgimento delle comunità locali in ogni passaggio decisionale».
Linea che fa il paio con quella della sezione anagnina del Pci, il cui segretario Giuseppe Zagra chiama tutti alla mobilitazione contro il progetto, rimarcando che la nitrogelatina è un «prodotto composto da nitroglicerina altamente pericolosa» e che verrebbe lavorata «in una zona abitata a ridosso dell’area di servizio dell’autostrada e a poca distanza dalle abitazioni». «La nostra città privata dei servizi essenziale, l’ospedale in primis - aggiunge Zagra - con la necessità di un piano per il turismo di cui potrebbe vivere vista l’importanza della propria storia, non vuole essere strumento di morte nella follia collettiva di un inutile quanto assurdo riarmo contro un nemico immaginario. Per questo chiamiamo tutti i cittadini alla mobilitazione al fine di impedire questo ulteriore scempio ai danni del nostro territorio, dei suoi cittadini e della storia».
Appello alla mobilitazione lanciato anche dall’associazione pacifista “La Rete Mamme da Nord a Sud”, che in una nota condanna duramente il piano di riarmo dell’Unione europea e aggiunge: «Le politiche di riarmo sono un fatto nazionale: facciamo appello ai parlamentari, alla Regione Lazio, all’Amministrazione provinciale di Frosinone e ai Comuni di Anagni e Colleferro per fermare il progetto. Lanciamo un appello di adesione e di mobilitazione a tutte le organizzazioni pacifiste: basta fabbriche di armi».
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