Incidenti, icone mortuarie e rotatorie fantasma: un triste amarcord. I numerosi incidenti stradali, spesso con tragiche conseguenze, registrati sulla via Casilina nei dieci chilometri di competenza anagnina dal km 58 al km 68, invitano a porsi seri interrogativi sui motivi che hanno impedito la realizzazione delle rotatorie.

La storia

Nel 2004, sindaco Franco Fiorito, grazie all’impegno dell’amministrazione e del vice presidente di Astral Ettore Germini, il comune si vide approvare la realizzazione di ben cinque rotatorie: imbocco San Bartolomeo, Osteria della Fontana innesto Morolense, Osteria della Noce, bivio ex Winchester e via Anticolana casello autostradale. La pratica venne avviata all’indomani della sottoscrizione avvenuta nella Sala Gialla, ed in breve si giunse addirittura alla effettuazione degli espropri, forse ultimati. Non mancarono resistenze, soprattutto da parte di chi si vedeva appunto espropriato di qualche metro di terreno; e non è escluso che proprio in quell’ambito possano essersi verificati episodi tuttora da chiarire, causa dello stop all’iter della pratica.

Rotatorie per la sicurezza

Intanto si è continuato a morire, con i luttuosi eventi ricordati dalle innumerevoli icone realizzate nei luoghi di morte. Senza dimenticare la lunga serie di incidenti automobilisti registrati negli ultimi anni e con cadenza quasi ordinaria. Qualcuno, in occasione di incidenti e delle relative polemiche, parlò di esaurimento delle riserve finanziarie di Astral; prontamente smentito perché, appunto, la pratica «rotatorie in territorio di Anagni» non sarebbe stata mai annullata né revocata. Eppure, non si riesce a venire a capo della vicenda; un intreccio di interessi e di scarso impegno potrebbe aver ingarbugliato la situazione, che i cittadini chiedono a gran voce di riprendere e definire.