Acqua dal fontanile, foto notturne e tubi che finiscono… in tribunale. Nei giorni scorsi la pubblicazione sui social di foto delle quali avevamo pronosticato la pericolosità, hanno tenuto banco nei siparietti estivi di piazza.

L’addebito a un “consigliere comunale di maggioranza” della denunciata presunta disinvoltura nel collegare la bocca del fontanile pubblico alle condutture domestiche evidentemente non è piaciuta e i carabinieri di Anagni sono stati chiamati a interessarsi della vicenda.

È indubbio che sarebbe stato meglio, da parte di chi sostiene la genuinità delle immagini, affidarsi alle autorità prima che al web: la comunicazione mediatica, veloce ed implacabile, non prevede la cancellazione di quanto pubblicato, dando il via a un’azione senza ritorno.

Il consigliere comunale interessato, che si dichiara completamente estraneo alla vicenda, sulla cui fondatezza relazioneranno gli uomini del capitano Meo, avrebbe indicato agli inquirenti una serie di nominativi, ritenuti responsabili della diffusione ad arte di foto e notizie non veritiere. Se inizialmente poteva trattarsi di una boutade, la vicenda rischia di incardinare un giudizio dai risvolti imprevedibili.

Alcuni tra gli interessati ritengono il mondo politico non estraneo al “caso”, magari casualmente, ma certamente con malizia. L’estate più torrida degli ultimi trent’anni, non foss’altro che per l’abbassamento della falda acquifera della Sorgente La Sala, proprio nel 1986 oggetto di drastici interventi (recupero del livello e “incamiciamento” delle pompe di sollevamento), regala un finale degno del Gta o del Trio SpA, i cui componenti starebbero attrezzandosi per portare in piazza, in occasione dei festeggiamenti patronali, una o due commedie sul tema specifico. Sempre che l’Autorità Giudiziaria non intervenga censurando preventivamente e applicando la mordacchia agli attori comici della città dei papi.