È tornato a far sentire la sua voce Michele Callori con una lettera indirizzata al sindaco di Fiuggi Fabrizio Martini con la quale chiama in causa l’assessore ai servizi sociali Martina Innocenzi.

L’accorato appello di un padre che ormai da solo sta combattendo una battaglia di grande civiltà in favore delle categorie sociali più deboli con particolare riguardo per i ragazzi diversamente abili per l’apertura immediatamente di una casa d’accoglienza. Rabbia, disperazione, burocrazia ed indifferenza o quasi gli elementi sui quali si contorce questa vicenda indegna per un Paese civile che ha portato lo stesso Michele Callori nei giorni scorsi persino ad incatenarsi innanzi al portone della sala del consiglio comunale di Fiuggi.

«Durante questi mesi di lotta e disperazione ho tratto delle conclusioni - spiega Callori - Ora la domanda che rivolgo a voi signor sindaco è; perché spendere 250 mila euro, per un progetto del quale non si conosce la fine sullo stabile della chiesa di Santa Teresa, quando il responsabile del Convento dei Cappuccini in Fiuggi, padre Mario Fucà ha confermato più volte la sua disponibilità nel mettere a disposizione in comodato d’uso gratuito da subito una parte del convento perfettamente adatto alle esigenze dei ragazzi? Non è forse giunto il momento di giocare a carte scoperte e smetterla con i soliti teatrini alla fiuggina?».

Conosciamo bene l’assessore Martina Innocenzi, la cui rettitudine morale nel suo impegno politico non può essere messa in discussione, non fosse altro perché al governo da circa un anno. Scaricare la croce sulle sue spalle sarebbe oltre modo disonesto.