Piovono calcinacci dai balconi deteriorati, rabbia e paura alle case popolari. Ieri mattina, nel popoloso quartiere Ater di via Pistone Tofe, i calcinacci che hanno sfiorato una bambina intenta a giocare provocavano il giustificato risentimento dei familiari e dei residenti.
Sono mesi che i balconi presentano i ferri d'armatura arrugginiti e pezzi di calcestruzzo, che cadono rischiando di provocare una disgrazia, ma pare che nessuno si degni d'intervenire o almeno mettere in sicurezza. Se poi per "messa in sicurezza" si intende il posizionamento di nastro biancorosso, al danno si aggiunge la beffa.
Una storia che si ripete. Ã di poche settimane fa la "liberazione" di alcune facciate dai ponteggi che per mesi e mesi avevano imprigionato decine di famiglie, con l'impresa che latitava dal giorno successivo all'inizio dei lavori. In quel caso il battage dei media, che ricordava ai dirigenti dell'Ater la incresciosa situazione, aveva smosso le coscienze, contribuendo a dare impulso agli interventi edili.
In quello che non a torto viene definito il "Bronx della città dei papi", con sporcizia e rifiuti che dominano tra i giardini incolti e le facciate fatiscenti, la disoccupazione e l'indigenza sono cause ingiustificate di microcriminalità ed azioni riprovevoli. La gente perbene, la stragrande maggioranza degli inquilini, dal calar del sole resta chiusa in casa.
Insomma dalle abitazioni popolari di Anagni si alza un ennesimo appello per intervenire, un po' quello che succede in tanti altri centri della Provincia. La richiesta primaria è la manutenzione, e l'episodio accaduto ad Anagni evidenzia una situazione che va monitorata dallâAter, una volta per tutte.