Alla fine è stata fumata nera com'era facile prevedere, lunedì scorso, presso l’assessorato alle politiche del lavoro della Regione Lazio a seguito del tavolo sindacale promosso in applicazione dei criteri di legge in materia di licenziamenti e che stanno interessando 34 lavoratori della Soc. Atf, gestore delle Terme e dell’Imbottigliamento interamente controllata dal Comune di Fiuggi.

Le parti sono rimaste sulle posizioni dei giorni scorsi, dove l’azienda ha ribadito la ferma intenzione di dare corso sino in fondo alla procedura di licenziamento in essere ed il sindacato presente, tutto senza distinzioni di sorta, speso nel tentare di trovare soluzioni alla continuità occupazionali ivi comprese le quote dei lavoratori già stagionali.

La trattativa in fumo

L’azienda ha inoltre ribadito quanto annunciato nei giorni scorsi in sede locale. L’intenzione di trasformare i contratti di lavoro da tempo indeterminato a stagionale, a tutti quei lavoratori che accetteranno un accordo a saldo e stralcio che prevede sei mesi di lavoro su base annua, cinque mila euro a titolo risarcitorio omni comprensivo, oltre le spese legali. Questo nonostante la straordinaria mediazione di Raffaele Fontana funzionario regionale responsabile del settore e persona di rara capacità e competenza. Lo stesso che a tratti è sembrato più di ogni altro interessato alle sorti di Fiuggi. Perché questa è anche un po’ la recente storia della città termale. Dove chi la frequenta l’ama più di molti che ci vivono e lavorano, ivi compresi quattro scellerati senza arte e nè parte abituati a vedere il dito e mai la luna.

Le parti continueranno ad incontrarsi già a partire da oggi in sede aziendale, avendo fissata come data ultima l’8 marzo prossimo entro la quale in assenza di un accordo in sede sindacale, ipotesi ormai scontata, l’azienda agirà in forma unilaterale. Dopo di che ognuno percorrerà le strade che riterrà più opportune, con la speranza che esse non portino tutte nella direzione dell’ennesimo burrone quindi perfettamente in linea con la storia industriale di Fiuggi. Con buona pace degli sfascisti di professione ed il rammarico di quanti continuano a vedere Fiuggi come una Ferrari, con il freno a mano tirato anche se troppo spesso con alla guida piloti senza patente.