È uno dei tre “sogni nel cassetto” che Morini vorrebbe esaudire, o quantomeno avviare, prima della scadenza del mandato. Un'operazione difficile perché irta di mille difficoltà e gli insuccessi accumulati da tutte le amministrazioni comunali in tanti anni stanno lì a dimostrarlo. Il sindaco ricorda come abbia attuato almeno due tentativi, datati 2004 e 2012, rapportandosi all'allora manager Asl Mirabella. L'esito fu infruttuoso. «Ma adesso ho ripreso le trattative con l'attuale commissario Macchitella», incalza Morini, il quale sottolinea come la presenza di un edificio fatiscente, date le condizioni in cui lo stesso si presenta, sia «Un cattivo biglietto di visita per chi, salendo dall'incrocio di Bitta, arriva nel nostro centro storico». Insomma, una bruttura vera e propria, come è risaputo. Di più: «Una ferita al tessuto urbanistico della città, se solo ricordiamo alle tante opere realizzate in quel punto di Alatri con la riqualificazione di Piazza Regina Margherita, la sede del Giudice di Pace, il chiostro di San Francesco, i lavori di restauro della vicina chiesa di San Francesco». E anche uno scempio: parliamo di un notevole volume di metri cubi interamente inutilizzato e abbandonato. Dati, numeri, considerazioni che hanno già fatto versare inchiostro su inchiostro nelle cronache giornalistiche. Tornando ad una possibile acquisizione, qual è l'idea di riuso che hanno in mente il sindaco e l'intera Amministrazione comunale? Per il momento, Morini si sofferma solo di un punto: «Occorre mettere in sicurezza tutto il palazzo ed evitare rischi per l'incolumità delle persone. Nel passato, anche recente, sono state fatte opere di bonifica del tetto, ma il pericolo che si possa distaccare un pezzo di intonaco o un cornicione è sempre alto». Quindi, un lavoro di monitoraggio affinché non sorgano problemi maggiori. Per un riutilizzo concreto ci vorrà un progetto che è ancora di là a venire, ma serve anche la certezza di avere fondi economici che, almeno per ora, non si intravedono.