Giorni difficili, di agitazione, per gli studenti del liceo scientifico di via Madonna della Sanità, che ieri non sono entrati in classe a causa dell’impianto di riscaldamento non correttamente funzionante. Classi fredde, quindi tutti fuori. Un problema che già all’inizio del mese aveva portato gli alunni a disertare le lezioni.

Il primo sciopero, infatti, porta la data di lunedì 5 dicembre, quando è stato constatato che i termosifoni erano del tutto spenti. «Già da sabato 3 dicembre - dichiarano alcuni studenti dell’istituto - non c’era il riscaldamento». La ragione? La mancanza di gasolio per alimentare l’impianto. Il rifornimento è poi avvenuto, ma solo nel pomeriggio dello stesso lunedì 5, consentendo così il rientro delle proteste da parte degli alunni.

La questione si è però riproposta nella giornata di ieri: «Adesso, dopo solo dieci giorni, ci troviamo nella stessa situazione», continuano i ragazzi. Tre giorni fa, i termosifoni hanno di nuovo smesso di funzionare e nella giornata di ieri altre lamentele con gli alunni di nuovo fuori dalla scuola.

Nella mattinata si è diffusa la voce che i tecnici incaricati avrebbero rilevato un danno al filtro della caldaia, senza dimenticare che il gasolio era nuovamente terminato. Soltanto alle 9.05 di ieri è giunto l’ennesimo rifornimento, a distanza di cinquanta ore dal momento in cui l’impianto ha smesso di funzionare. Il dirigente scolastico, la professoressa Annamaria Greco, non si nasconde dietro un dito e comprende le ragioni delle proteste: «Al liceo scientifico c’è un impianto obsoleto, che si blocca o che rimane senza carburante - spiega - Ho chiesto alla Provincia di intervenire, costruendo una nuova caldaia che funzioni a gas metano».

L’augurio è che si possano realizzare questi lavori permettendo alla didattica di proseguire secondo il calendario, evitando nuove interruzioni delle lezioni dovute all'assenza degli studenti.