Sulla questione migranti torna a farsi sentire Enrico Pavia (“Noi per Alatri”) con un doppio intervento: da una parte presentando un esposto all'Asl sull'idoneità dei locali cheospitano i profughi a Monte San Marino, dall'altra rispondendo al sindaco Morini dal quale non accetta le accuse di razzismo. Il primo atto è appunto l'esposto, datato martedì: Pavia fa riferimento alle norme che regolano i criteri di agibilità e abitabilità, chiedendo un'ispezione Asl per accertare se la legge sia stata rispettata o meno. «È previsto che per i primi 4 occupanti, l'immobile debba avere una capienza di 14 metri quadrati per persona, mentre per le successive la capienza si riduce a10. Inoltre,è previsto che le camere da letto non possano avere superfici minori di 9 metri quadri a persona e di 14 se sono per 2 persone. Da quanto è dato sapere, i migranti ospitati nella struttura sono circa 20 e non pare che l'immobile abbia dimensioni tali da poter ospitare tutti».

Vengono poi le considerazioni politiche e le parole di Pavia, condivise anche dai sodali Roberto Addesse e Nazzareno Costantini, assumono tutt'altro tono. Il razzismo? «Il sindaco, prima di commentare quanto detto dai suoi antagonisti politici, dovrebbe documentarsi meglio perché non ha compreso il senso degli articoli sul tema dei migranti. Se qualcuno vi ha visto delle espressioni meno che riguardose verso i migranti, è pregato di comunicarcelo».

Poi la precisazione: «In realtà, abbiamo sostenuto una tesi molto semplice. L'insediamento di una colonia di stranieri in un luogo qualsiasi del nostro territorio dovrebbe essere concordato con la comunità locale per evitare tensioni sociali. Sappiamo benissimo che queste persone fuggono da guerra e fame e quanto la comunità alatrense sia capace di slanci di generosità. Tuttavia non è concepibile che una città venga tenuta all'oscuro di un fatto tanto rilevante: del resto, questa è la tesi che sostiene anche Morini».

Pavia suppone però anche altri scenari: «Può darsi sia la solita sceneggiata per tener buoni i cittadini, mentre sottobanco si negozia l'arrivo di altri migranti, magari per cogliere il bonus di Renzi per i comuni che li ospitano». Ma Morini ha dichiarato che non sapeva nulla. La replica finale: «Il timore da me manifestato risale a due settimane fa, c'era tutto il tempo per informarsi. Oggi il sindaco ci viene a dire che lui non può far niente, che l'amministrazione non viene avvisata, che farà il possibile per avere delucidazioni. Lui blatera, noi inviamo un esposto all'Asl per accertare se i requisiti di abitabilità siano rispettati».