“Pokémon Go”, il nuovo gioco che impazza tra i giovani, può dare una mano al turismo. L'idea è del giovane Tommaso D'Antò, di Alatri, che prende spunto dalla geolocalizzazione dei Pokéstop, ossia dei punti in cui è possibile catturare i Pokémon. «Quanto turismo potrebbe portare ad Alatri la presenza di diversi Pokéstop sparsi per la città? Oppure la semplice presenza di uno dei Pokémon leggendari, per qualche tempo? Immaginate poi che ognuno dei turisti prenda un caffè, una bottiglietta d’acqua, oppure che voglia rifocillarsi in un pub o ristorante, oppure che gli venga in mente di visitare la città e comprare qualche souvenir. Perché no?», dice D'Antò. La casa produttrice di “Pokémon Go” sta infatti aprendo alla possibilità di creare pokestop sponsorizzati e in prima fila ci sono grandi aziende. Alatri non ha le stesse possibilità economiche, ma D'Antò insiste: «Ci dovremmo ingegnare a trovare un’altra strada»