Le nuove disposizioni per la turnazione estiva dei medici nel reparto Medicina dell'ospedale âSpazianiâ di Frosinone investono e riguardano anche il âSan Benedettoâ di Alatri, con inevitabile âcodaâ di discussioni anche polemiche.
Tutto nasce, come detto, dalla nuova rotazione frusinate che ha imposto al Direttore sanitario dell'Asl il trasferimento temporaneo di un medico dal presidio di Alatri a quello del capoluogo. Il medico in questione presta servizio, insieme ad un secondo collega, nel reparto di Lungodegenza del âSan Benedettoâ e â con la presenza di un solo dottore â non poteva e non può esser mantenuto aperto un intero reparto. L'immediata conseguenza è stata quindi il blocco dei ricoveri proprio presso Lungodegenza con effetto dal primo luglio scorso al 31 agosto prossimo: due mesi di sospensione dell'attività .
L'unico medico rimasto è stato pertanto âdirottatoâ, sempre per lo stesso periodo, al reparto di Medicina di Alatri, dove lavorerà accanto ad un altro collega. Chiariamo subito: non è in atto nessuna riduzione dei posti letto nel nosocomio alatrense, che mantiene l'identica dotazione degli stessi; gli eventuali pazienti che giungeranno al âSan Benedettoâ saranno così ricoverati nel reparto di Medicina fino alla fine di agosto. Da settembre, la situazione tornerà alla normalità con il rientro âalla baseâdel medico oggi attivo a Frosinone e il ripristino della corretta efficienza di Lungodegenza.
Detta così, la questione sembra semplice ma, come si diceva, la decisione dell'Asl è stata accompagnata da commenti un po' preoccupati, poiché molti temono nuovi tentativi di minare o ridurre la funzionalità dell'ospedale alatrense: qualcuno ha pure azzardato un parallelo con la politica sanitaria adottata ad Anagni. Di certo, al di là delle varie letture che si possono dare alle disposizioni impartite, molti, anche all'interno dello stesso âSan Benedettoâ, non hanno gradito la chiusura temporanea di Lungodegenza.
Altro aspetto che è stato messo in evidenza in queste ultime ore è che, da lunedì, è stato interrotto il servizio di donazione del sangue, curato dall'Avis, grazie all'autoemoteca messa a disposizione dalla Regione Lazio. Si attendeva la messa a norma di alcuni locali dell'ospedale per conservare questo servizio, ma sembra che i molti mesi trascorsi si siano rivelati insufficienti. Problemi in tal senso si erano già avuti in passato: stiamo qui a raccontare una storia già sentita.