Fra i tanti temi attorno ai quali ruota questa campagna elettorale c’è l’urbanistica. Le posizioni in merito sono diverse, spesso contrapposte. Da un lato il sindaco uscente Giuseppe Morini per il quale non serve un nuovo Piano regolatore generale, dall'altro tutti gli altri candidati che invocano invece l'adozione di uno strumento più agile e moderno.

Riassumendo: Antonello Iannarilli parla di «assurdità della posizione di Morini poiché un Prg è indispensabile»; Tarcisio Tarquini lamenta «l'assenza di una visione strategica per la città»; Riccardo Gatta parla di «realtà urbanistica frammentata»; Luciano Maggi di «confusione generalizzata sul territorio»; Enrico Pavia sostiene che «l’assenza del Prg sta facendo scappare gli imprenditori e chi intende investire ad Alatri».

Morini replica: «Questa amministrazione fa urbanistica attiva autorizzando l'esecuzione di varie opere su tutta Alatri». Una dichiarazione fortemente contrastata dai concorrenti, in particolare da Tarquini secondo cui gli interventi a macchia di leopardo provocano solo la cementificazione del territorio «in assenza di un quadro complessivo». I suoi competitor insistono: bisogna definire e approvare i piani particolareggiati per creare nuove aree per le attività produttive, artigianali e commerciali». Pronta replica del sindaco che ricorda il piano di sviluppo per Tecchiena.

Un confronto, quello sull’urbanistica, che resta molto acceso.