È un appello alla giustizia, intriso di rabbia e dolore, quello che parte dalla famiglia di Eugenio Rapone, sconvolta per la tragica morte del loro congiunto avvenuta a Tecchiena nella serata di giovedì scorso. 

L'eco della drammatica vicenda è ancora vivo, come sono palpabili i forti sentimenti vissuti dai parenti dello sfortunato 70enne. 

Raggiungiamo al telefono il fratello di Eugenio, Pasquale Rapone, già assessore all'urbanistica nelle fila di “Programma Alatri”. La sua voce è rotta dall'emozione: "A cosa sto pensando adesso? Ho tanta rabbia dentro di me e tantissimo dolore. Non ci sono altre parole per descrivere lo stato d'animo che io e i miei parenti stiamo vivendo in questi giorni". 

Sono passate oltre settantadue ore, ma il dolore e lo sconcerto non si sono leniti. Pasquale Rapone ripete più volte il termine "rabbia", poi si lascia andare ad un piccolo sfogo, del tutto comprensibile date le circostanze: «Credo che i politici debbano fare delle leggi che facciano restare in galera coloro che hanno commesso degli errori, invece qui si fanno delle norme per tirarli fuori». 

L'introduzione del nuovo reato di omicidio stradale ha però modificato questo quadro, ma per la famiglia Rapone poco cambia al netto di quanto è successo: "Sappiamo soltanto che il nostro congiunto è morto...". 

Pasquale Rapone fa anche cenno al fatto che la sua famiglia si è rivolta ad un legale di fiducia per seguire la vicenda scaturita dal drammatico incidente che ha coinvolto Eugenio. 

Intanto, in città sono apparsi i primi manifesti funebri per annunciare il decesso del povero Eugenio Rapone con l'avviso che la data dei funerali verrà comunicata in un secondo momento, dopo che il magistrato avrà restituito la salma alla sua famiglia a seguito dell'autopsia in programma nella giornata di oggi.