Molti contribuenti non hanno terminato di pagare, o non hanno mai pagato, l'Ici relativa all'anno 2010. Per questa ragione il settore economico-finanziario e tributi del Comune ha emesso un provvedimento che approva il ruolo coattivo per la riscossione delle somme: parliamo di 532mila euro e poco più che ancora mancano nelle casse pubbliche, una cifra considerevole. Tale provvedimento fa seguito agli avvisi di accertamento e liquidazione datati 5 maggio del 2014.

La cronaca

In sostanza, poco meno di due anni fa, il comune di Alatri ha contattato i contribuenti che non risultavano in regola con il versamento dell'Ici del 2010, invitandoli a sistemare la loro posizione. A seguito di quegli avvisi recapitati in numerose case, tanti cittadini hanno pagato quanto ancora dovevano – sia coloro che avevano effettuato pagamenti parziali sia coloro che non avevano sborsato neppure un euro – approfittando anche della possibilità di rateizzare il debito, comprensivo del computo dell'aliquota, interessi e sanzioni. Dall'altro canto, altri cittadini hanno fatto orecchie da mercante, non dando peso alle missive provenienti dal Comune per le più disparate ragioni.

Da qui, il secondo “step”, risalente alla fine dello scorso anno, con l'amministrazione comunale che adesso ha imposto la riscossione forzosa di quanto non risponde all'appello, con tale entrata già inserita nel bilancio di previsione del 2015. E, a giudicare dal totale, sono molti quelli che devono regolarizzare i pagamenti: una cifra che il Comune adesso è pronto ad incamerare, passando difatti ad un'azione più incisiva. Resta da individuare infine, questione non di poco conto, l'organismo che avrà il compito di riscuotere materialmente la somma complessiva, poiché il Comune – come è noto – non si avvale più dei servizi di Equitalia: a tal proposito, dovrebbe essere bandita una gara per indicare la società o l'ente in possesso delle caratteristiche adatte e necessarie a svolgere il delicato incarico.