Se a livello nazionale Silvio Berlusconi è tornato a sentire l'odore della vittoria, in provincia di Frosinone il centrodestra si è mosso in anticipo, con un modello che si è affermato come vincente in tempi non sospetti. Anche pagando il prezzo politici di iniziali fratture. A Ceccano, per esempio, Massimo Ruspandini, ormai punto di riferimento di Fratelli d'Italia in provincia di Frosinone, ha intuito prima di ogni altro che bisognava costruire una coalizione civica, concreta, vicina alle esigenze della gente. Con tanti giovani protagonisti. Roberto Caligiore ha saputo interpretare alla perfezione quel modello e la vittoria nella roccaforte rossa ha aperto la strada in termini di cambiamento "culturale" prima che politico.
Mario Abbruzzese, consigliere regionale e leader di Forza Italia, ha capito la lezione di Ceccano e l'ha proiettata su base provinciale, ampliandola. Con umiltà e visione politica. La vittoria di Cassino ma anche di Sora sono il frutto di una strategia rivoluzionata. Che può essere sintetizzata in questo modo: si parte dal centrodestra formato da Forza Italia, Fratelli d'Italia e Noi con Salvini, ma si volge lo sguardo alle liste civiche e ai movimenti cittadini, un tempo patrimonio politico del centrosinistra. Al Comune di Frosinone Nicola Ottaviani ha in qualche modo tradotto in pratica questo tipo di approccio senza sbagliare una mossa: tutte le nove liste che lo hanno sostenuto (partiti e civiche) hanno ottenuto un consigliere. In più, nella coalizione ha concorso Alternativa Popolare del coordinatore regionale Alfredo Pallone, risultando decisiva per la vittoria al primo turno. Non soltanto in termini numerici ma sul piano strategico perché in questo modo ha levato il terreno "centrista" sotto i piedi di una sinistra rimasta sola. Nel frattempo, rompendo l'alleanza con il Pd, Forza Italia è riuscita anche ad eleggere quattro consiglieri provinciali, che fanno opposizione. Il che era proprio quello che Abbruzzese voleva in vista delle regionali e delle politiche. Il fatto che Silvio Berlusconi abbia notato la vittoria di Ottaviani al primo turno è il segnale che la Ciociaria può tornare a rappresentare una roccaforte del centrodestra.
L'iniziativa Solidiamo, con la quale Ottaviani ha dimezzato i compensi degli amminisratori per finanziare borse di studio per gli studenti più meritevoli e viaggi culturali per gli anziani, ha "stregato" il Cavaliere, che vuole riproporla sul piano nazionale. Non bisogna neppure sottovalutare la nomina di Antonio Tajani a presidente del Parlamento Europeo: su di lui Berlusconi punta anche a livello nazionale. E Tajani è orgoglioso del modello Frosinone che il centrodestra sta guardando con straordinaria attenzione. Un peso significativo lo hanno avuto anche le tante sedute sull'acqua dell'ultimo anno. Non soltanto per le vittorie politiche, ma anche perché hanno cementato quello che si può definire un asse tra i sindaci Nicola Ottaviani, Carlo Maria D'Alessandro e Roberto Caligiore. Adesso il centrodestra provinciale vede l'ultimo traguardo vicino: fare "cappotto" quando si voterà per Camera, Senato e Regione Lazio. Dare la spallata decisiva ad un centrosinistra lacerato e che appare incapace di reagire. Nicola Ottaviani avrà un ruolo in ogni caso: o come candidato alle primarie del centrodestra alla presidenza della Regione oppure come designato alla Camera. Lui preferirebbe continuare a fare il sindaco, ma se c'è uno che può convincerlo, quello è Silvio Berlusconi. Per il resto, Mario Abbruzzese sta preparando le truppe di Forza Italia. Mentre Massimo Ruspandini continua a lavorare sui giovani e in prospettiva. Sia nel breve che nel medio periodo: Fratelli d'Italia reciterà da protagonista. Il centrodestra ora vuole tutto.