Dare una seconda vita a un'opera che per circa vent'anni ha accompagnato gli automobilisti in via Ciamarra. Recuperare uno spazio che da troppo tempo ormai era diventato sinonimo di degrado e incuria. Ma anche lasciare una traccia della propria creatività alla città. Sono tredici, hanno tra i 16 e i 18 anni e sono motivati da un forte senso di condivisione e desiderio di crescita. Sono gli studenti del liceo artistico "Anton Giulio Bragaglia" che, guidati dal professor Paolo Culla, si stanno occupando del restyling dei murales del "curvone".
Da quando ci sono loro, inoltre, via Ciamarra ha cominciato a scoprire un nuovo flusso di curiosi. Il piuÌ delle volte queste persone si intrattengono con i ragazzi, scambiano quattro chiacchiere, e portano loro qualche snack. Il tutto grazie alla «pausa socializzante» prodotta dall'attesa del verde dei semafori che sono stati disposti per farli lavorare in tranquillità. È ormai in dirittura di arrivo la prima fase dell'intervento dei ragazzi. Sebbene gli studenti si stiano dedicando molto alla realizzazione dei frame, il tempo a loro disposizione non è sufficiente alla conclusione delle opere. Il progetto per loro è rientrato nell'alternanza scuola-lavoro. Quindi, completata la pellicola che fa da cornice ai disegni e le ombre che creano il gioco di prospettiva, gli studenti torneranno sui banchi per terminare le attività didattiche. Ma le operazioni non finiranno qui.
I ragazzi torneranno a rimboccarsi le maniche nel modulo estivo, dove si cominceraÌ a utilizzare il colore. Oltre ai docenti Mario Casalese, Claudio Ceccarelli, Paolo Culla, Fausta Dumano e Laura Quatrini, nella prossima fase interverranno anche gli autori dei vecchi murales. Grazie al lavoro di Culla, l'associazione "Giovani leoni" sta cominciando a ritrovarsi e darà un contributo alla realizzazione. Il gesto dipende da un fattore non secondario: le scene racchiuse nei frame saranno le stesse del progetto originale ma, con il supporto dell'effetto 3D, si cercherà di creare un rapporto di continuità proiettato al futuro. Come Lisbona, Berlino e tante altre capitali europee, Frosinone ospiterà un'opera che darà allo spettatore una sensazione di totale immersione.
Inoltre, l'effetto ottico farà sì che sia in "salita" che in "discesa" la percezione da parte degli osservatori sarà la stessa. Ma chi sono questi studenti del liceo artistico? Li abbiamo incontrati al lavoro, qualche giorno fa, per capire percheÌ si sono messi in gioco e hanno voluto essere coinvolti nel percorso.
«Avremmo potuto fare altro per l'alternanza scuola-lavoro, ma abbiamo scelto i murales», ha spiegato Federico Ferrante, del IV C. Il motivo è molto semplice: «Come "scuola d'arte" credo sia il programma che possa rappresentarci meglio», ha spiegato Ludovica Magliocco. «Stiamo lasciando un segno di noi alla città – ha aggiunto Myriam Gallucci – Non è solo una questione di impegno didattico, sta diventando parte della nostra quotidianità».
A confermare questa considerazione ci sono la chat comune e le uscite nel weekend.
«Ormai siamo un gruppo di amici, piuÌ che degli studenti che lavorano a un programma scolastico», si eÌ associata Marta Liberti, che ha aggiunto ironicamente: «Siamo diventati un po' gelosi dei murales. Ci sentiamo come un'avanguardia per la città. Abbiamo un compito grande per la nostra età, ma non ci spaventa».
Il divertimento è all'ordine del giorno, ma non esclude un impegno costante e concreto. A dimostrarlo sono le riflessioni di Desire D'Angelo e Lucrezia Ludovici: «Ora sappiamo cosa vuole dire fare un lavoro di gruppo in un cantiere».
«Penso che questa esperienza ci abbia aiutato molto a capire in cosa consiste la realizzazione di un progetto del genere – ha aggiunto poi Desire – A scuola ognuno pensa al proprio disegno o alla propria realizzazione e basta. Invece qui stiamo lavorando per un obiettivo comune e la prospettiva cambia di molto».
«Stiamo lasciando un po' di noi a Frosinone e la città ci sta dando un'opportunità – ha ripreso Myriam – Si sta sviluppando una forte componente umana, che forse solo a scuola non avremmo mai scoperto».
I ragazzi che stanno prendendo parte ai lavori sono della III A, III B, III C e IV C. Il gruppo è composto da Marta Liberti, Elisa Zidda, Alessandro Verdecchia, Aurora Gualandi, Francesca Aureli, Desire D'Angelo, Riccardo Magnante, Pierpaolo Costanzini, Lucrezia Ludovici, Ludovica Magliocco, Myriam Gallucci, Francesco Dori e Federico Ferrante. Alla fine del progetto saranno installate tettoie per proteggere i disegni e luci a led per illuminare di notte le opere. Infine, nella parte superiore del muro sarà riportata la poesia che Carlo Ludovico Bragaglia recitò all'inaugurazione dei primi murales, a lui dedicati.